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giovedì 24 febbraio 2011

Sicignano (Cdl) «Tutelare l’Ospedale San Leonardo. Intervenga il Sindaco e l’intero consiglio comunale»


“E’ necessario in particolare intervenire a tutela del Reparto di Pronto Soccorso, dove è opportuno focalizzare una maggiore attenzione da parte delle istituzioni”

CASTELLAMMARE DI STABIA. «Tutelare l’Ospedale San Leonardo. Intervenga il Sindaco e l’intero consiglio comunale» è l’allarme lanciato dal consigliere comunale di opposizione Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese.

«Ho presentato una interpellanza al Sindaco affinché intervenga sull’argomento ed una richiesta alla conferenza dei capigruppo affinché impegni l’intero consiglio comunale a tutela del citato presidio ospedaliero. E’ necessario in particolare intervenire a tutela del Reparto di Pronto Soccorso, dove è opportuno focalizzare una maggiore attenzione da parte delle istituzioni ed, ancorché non sia di sua stretta competenza, è necessario che anche l’amministrazione comunale intervenga per tutelare un bene così importante, attesa la rilevanza che assume l’intera vicenda sulla salute dei cittadini stabiesi»

«Quello stabiese è un presidio di straordinaria importanza, che, per alcune prestazioni, ha ad oggetto un utenza di ben 300.000 abitanti. Si pensi che il solo pronto soccorso realizza la media di 350 interventi di prima urgenza al giorno».

«Nonostante ciò, tuttavia, il reparto di Pronto Soccorso ha una sola ambulanza per trasportare pazienti in altri reparti. Mi è stato spiegato, ad esempio, che nei casi in cui siano ricoverati pazienti affetti da aneurisma all’aorta, per i quali si rileva necessario il trasporto in reparti più specializzati, al fine di salvare la vita dei medesimi, può capitare di dover ricorrere al 118 e perdere del tempo prezioso, perché l’unica ambulanza addetta spesso è impegnata. E’ inutile dire, poi, cosa potrebbe succedere se anche il 118 è, come sovente avviene, impegnato»

«Nel pronto soccorso, inoltre, mancano i lettini, ed i medici spesso sono stati costretti a visitare pazienti per terra; la tac non è funzionante, vi è una carenza di medici ed infermieri; in particolare, secondo quanto mi è stato evidenziato sul posto, necessiterebbe urgentemente la presenza di 2 internisti, 7 chirurghi, 6 infermieri e 2 portantini».

«Il Triage, poi - ovvero quel sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico - che è costato oltre 35000 euro non è mai andato in funzione».

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