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mercoledì 29 agosto 2007

Percolato dai camion, il Comune responsabile

Cittadini in rivolta contro la discarica di via Fondo d’Orto: nasce il Comitato permanente di attenzione alla periferia nord. La prima iniziativa promossa dal comitato è una denuncia sottoscritta da numerosi cittadini e presentata nei giorni scorsi alla procura della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, affinché l’autorità giudiziaria accerti eventuali reati e responsabilità su quanto sta accadendo in periferia ai danni della salute dei cittadini. Un documento corredato anche di fotografie che testimoniano, secondo i manifestanti, gravi atti ai danni dell’ambiente. Aria irrespirabile, liquami che colano nelle fogne pubbliche senza depurazione, un traffico continuo di automezzi carichi di rifiuti che paralizza le strade: ecco i motivi che hanno spinto numerosi residenti dei quartieri Fondo D’orto, Schito, Ponte Persica e Ponte Nuovo a protestare contro il sito di raccolta dei rifiuti. A poca distanza da numerose abitazioni, fino alle scorse settimane questo stesso terreno veniva utilizzato come area di sosta per gli automezzi dell’azienda municipale Multiservizi. «Camion pieni di immondizia – spiegano dal comitato – riversano i rifiuti a terra in grossi cumuli di spazzatura che producono liquami non raccolti e che probabilmente vanno ad inquinare anche le falde acquifere. Nonostante le continue segnalazioni nessuno ci dà ascolto; soltanto quando blocchiamo la strada in segno di protesta si accorgono del nostro disagio ma solo per accusarci di compiere un atto non legittimo». Secondo il comitato, responsabili dei reati di danno all’ambiente sarebbero proprio i rappresentanti delle istituzioni, denunciati attraverso l’esposto in Procura per motivazioni che vanno dall’abuso d’ufficio all’attività di gestione di rifiuti non autorizzata. «Abbiamo sempre profuso il massimo impegno per la tutela del territorio – sottolinea Raffaele Longobardi, assessore all’ambiente – e l’intera area non è mai stata a rischio igiene. Purtroppo, quando avevamo quasi svuotato il sito di stoccaggio, una nuova emergenza rifiuti ha riaperto la crisi, ma in ogni caso abbiamo sempre utilizzato cassoni a tenuta stagna, per il contenimento dei sacchetti, posizionati sempre in modo idoneo. Ormai la fase di stoccaggio provvisorio volge al termine ed entro il 30 ottobre speriamo di liberare definitivamente quest’area dai rifiuti». Ma le rassicurazioni delle istituzioni non soddisfano i cittadini che chiedono maggiori garanzie. «La scelta del Comune di ammassare i rifiuti in una zona periferica della città molto popolata – accusa Antonio Sicignano, presidente stabiese del Circolo della Libertà – si rivela alquanto singolare, i cittadini della zona sono giustamente sul piede di guerra, non solo per la puzza che ormai affligge l’intero quartiere ma soprattutto per gli eventuali danni alla salute. È tempo che gli amministratori di palazzo Farnese si assumano le dovute responsabilità per questa catastrofe ambientale». «Abbiamo deciso di protestare – concludono Nicola Esposito e Catello D’Apice, rappresentanti del comitato – per tutelare la salute dei nostri figli».
Ciro Saccardi
Tratto da: "IL MATTINO" 28 agosto 2007

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