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sabato 8 settembre 2007

Elezioni subito!

"Non vedo il motivo per cui dovremmo lanciare una ciambella di salvataggio ad un Governo che sta affondando sotto il peso di troppi errori, ma siamo disponibili a confrontarci su ipotesi di miglioramento della legge elettorale che rafforzino il bipolarismo, che prevedano l'indicazione preventiva delle alleanze e del premier e che introducano uno sbarramento contro le eccessive frammentazioni. Queste ipotesi devono essere verificate in tempi stretti perché si deve andare al più presto a nuove elezioni. Come richiesto oggi a gran voce dalla maggioranza degli italiani". Nel tracciare programmi ed orizzonti della campagna d'autunno, Silvio Berlusconi non potrebbe avere idee più chiare su quelli che devono essere i veri obbiettivi della Casa delle Libertà: primo, "far esplodere le carenze, le contraddizioni, le conflittualità di una coalizione impossibilitata a governare perché in balìa dell'estrema sinistra ancora pervicacemente legata al fondamentalismo marxista" e, secondo, "utilizzare tutti gli strumenti che offre la Costituzione per ritornare al più presto alle urne in modo da dare al Paese un Governo che, mettendo mano a vere riforme, restituisca fiducia e sicurezza ai cittadini e nuovo slancio all'economia".Difatti, a parte qualche distinguo, non dovrebbero più esserci, all'interno dei partiti che operano all'interno della Casa della Libertà, sostanziali obiezioni al percorso da lei tracciato. Gli incontri che lei ha avuto in queste ultime ore con gli altri leader della Cdl sono serviti anche a far maturare una posizione comune per quanto riguarda l'eventuale riforma della legge elettorale. Conferma? Siamo sempre riusciti ad essere in sintonia. Abbiamo governato insieme per cinque anni in un periodo difficile riuscendo a ridurre le tasse, ad aumentare le pensioni, a far crescere l'occupazione, ad avviare 106 grandi opere. Ora sulla legge elettorale bisogna vedere se questa sinistra ha davvero intenzione di confrontarsi con noi o, se invece, intende solo guadagnare tempo e cercare di prolungare la sua agonia. Noi comunque puntiamo ad andare alle elezioni al più presto e siamo convinti di poter garantire la governabilità del Paese anche con l'attuale sistema elettorale. Lei parla di esasperanti conflittualità all'interno della sinistra, quelle che poi, di fatto, le impediscono di governare. Non crede che, pur di restare al Governo, i partiti della sinistra faranno di tutto per ammorbidirle o cercare, in qualche modo, di mascherarle? È quel che stanno tentando di fare ormai da molti mesi ma i risultati di questa politica a doppio, anzi triplo binario sono sotto gli occhi di tutti: aumento della spesa pubblica improduttiva, aumento della tassazione su famiglie e imprese, stop agli investimenti nelle grandi infrastrutture, legalità e sicurezza del cittadino al più basso livello degli ultimi dieci anni. Si ha insieme il quadro e la cornice di un completo fallimento. E non parliamo, per amor di patria, della politica estera. Ma, almeno sul fronte della sicurezza, questo Governo sta cercando, in qualche modo, di darsi una vernice diversa. La vicenda, ad esempio, dei lavavetri ai semafori è, da questo punto di vista, abbastanza sintomatica. Non credo ci sia una persona di buon senso che possa prendere sul serio iniziative del genere, quando è provato che questa sinistra ha tolto risorse alle forze dell'ordine, rendendo più insicure le nostre città che sono invase dalla droga, dalla prostituzione e da ogni genere di criminalità, e che ha altresì aperto le porte all'immigrazione clandestina che, nel giro di pochi mesi, è aumentata vorticosamente. La verità è che questo Governo non sa nemmeno dove stia di casa una vera politica per la sicurezza. E questi ultimi tentativi, come la proposta di un ministro di Rifondazione di assumere tutti i lavavetri, lo stanno sprofondando nel ridicolo. Che giudizio dà sul costituendo partito democratico? L'accorpamento di due partiti sotto un unico simbolo è buona cosa. Ma dai primi segnali mi pare nasca come una fusione a freddo tra due nomenclature di potere, senza valori fondanti e come stanca continuazione del cattocomunismo, un marchio politicamente scaduto perché è da sempre l'antitesi del riformismo. Comunque: auguri. La verifica effettiva per questo governo sarà comunque la prossima legge finanziaria sulla quale i partiti della coalizione paiono avere idee tra loro assai diverse. C'è chi, per riguadagnare consensi, vorrebbe ridurre le tasse e chi, al contrario, chiede che si aumenti persino la tassazione sulle rendite finanziarie e sui titoli di Stato. I diktat dell'estrema sinistra finiranno per prevalere e assisteremo ad un altro aumento della pressione fiscale. Penso che sarà la goccia che farà traboccare il vaso e li farà definitivamente lasciare Palazzo Chigi. Gli elettori non aspettano altro. Lei crede che, in vista delle elezioni, lo schieramento del centro destra saprà consolidarsi e ulteriormente rafforzarsi? Ne sono sicuro. I sondaggi parlano chiaro: sei cittadini su dieci, quelli che io chiamo il popolo della libertà, si augurano che Prodi vada a casa e che tutte le forze liberali, insieme, riprendano la guida del Paese. Sono convinto che succederà presto.
Vittorio Bruno
tratto da: "Il Giornale della Libertà" 07/09/07

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