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lunedì 14 gennaio 2008

Lettera a Vittorio Feltri, direttore di Libero


c.a. Vittorio Feltri, direttore di Libero


Gentile. direttore,

quale cittadino napoletano, di nascita e di fatto (per essermi abituato a tanta monnezza e degrado), non posso che intervenire nella questione “Monnezza” e dimissioni del governatore Antonio Bassolino.

Ho letto, sul quotidiano Libero, la risposta di Mattias Mainiero ad un lettore che chiedeva “ possibile che dopo aver dato per anni prova di ignavia e incapacità non vi sia in questo paese nessuno che abbia l’autorevolezza per cacciarlo a pedate nel sedere?”

Il giornalista rispondeva che non può essere cacciato né con le buone e né con le cattive .Neppure a cannonate può essere cacciato Antonio Bassolino.

Ebbene, gentile direttore, da buon napoletano credo di aver pensato un rimedio per indurre il Vice Rè ad abbandonare la tanto amata poltrona.

La chiamerei “la rivoluzione della pernacchia”.

Ed a tanto concorre il film “L’oro di Napoli” interpretato dal grande Eduardo De Filippo.

Il film narra la storia degli abitanti di un quartiere di Napoli , esasperati dall’arroganza di un Duca, tale Alfonso Maria di Santagata dei Fornai, il quale pretendeva che al suo passare con l’automobile, tutti i residenti del quartiere spostassero dalla strada (ma in effetti era un vicolo) il poco mobilio che al mattino veniva cacciato fuori per fare più spazio all’interno del basso .
Ebbene, detti abitanti si recarono da Eduardo de Filippo, in arte don. Ersilio Miccio venditore di saggezza, per chiedere consiglio.

Eduardo pensò pochi secondi, e consigliò agli amici che gli avevano fatto visita, di fare una pernacchia mattina e sera, ogni qualvolta in cui passava il duca, ed imitò il tipo di pernacchia che dovevano fare.

Ma, aggiunse il grande Eduardo, se si voleva riuscire nell’intento, prima di fare la pernacchia doveva essere esclamato il nome del nobile.

Così, duca Alfonso Maria di Santagata Dei Fornai, urlarono gli abitanti del vicolo, ……….. e via la pernacchia, secca, acuta e della durata di una decina di secondi.

Il gesto della pernacchia al Duca trovò la soluzione di tutti i problemi del quartiere, in quanto il duca non passò più per quella strada.

Orbene, ritornando ai giorni nostri, ai napoletani non resta che seguire il consiglio del grande Eduardo De Filippo, ovvero dedicare una pernacchia ad Antonio Bassolino, mattina e sera, la mattina quando si reca al palazzo regionale e alla sera quando esce.

La frase dovrà essere uguale a quella del nobile nel film: Antonio Bassolino di Afragola, Governatore della Campania, Vice Rè di Napoli.. ……..e via la pernacchia della durata minima di un minuto.

Il rito deve essere fatto due volte al giorno mattina e sera per 15 giorni.
Se poi non si dimette, bisogna per forza maggiore raccomandarsi a San Gennaro.

Cordialmente


Antonio Sicignano

pres. Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia (Na)

vicepres. esecutivo regionale Circoli della Libertà della Campania

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