Invece di minimizzare i "quattro sacchetti di rifiuti" di Napoli (inqualificabile dichiarazione di Massimo D'Alema in sprezzante difesa del sodale Antonio Bassolino, 'o re della monnezza) Claudio Velardi, da bravo uomo di comunicazione (e di partito) qual è, si è dato da fare. Un mese dopo l'incarico di assessore al Turismo della Campania ha già sfornato una bella campagna pubblicitaria per cercare di frenare l'"effetto spazzatura" almeno sulla bilancia turistica di Napoli e dintorni, puntando su immagini mozzafiato che non mancano nel repertorio naturale della città e della regione. Tutto serve. Ma soprattutto servirebbe la rimozione di Bassolino, che dopo aver respinto l'idea delle dimissioni per mesi, ora invece si dichiara a termine. Sì, ma non subito. Tra un anno dice che lascerà. Come ogni sovrano decide lui quando è il tempo delle elezioni. Una minaccia o una promessa? No, solo un avvertimento. Ai suoi compagni di partito. Tradotto vuol dire: "Trovatemi un posto adeguato. Senza fretta, ma adeguato al portafoglio clienti (volevamo dire: elettori) che ho mantenuto in questi anni. E che serve subito per i preziosi seggi al Senato. I rifiuti? Una sciocchezza. Anche D'Alema ha detto che sono solo quattro sacchetti". Europarlamentare? Perché no. Tra un anno, guarda caso, si vota proprio per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Dei cittadini napoletani e campani? Per "'o re della monnezza" si tratta di sudditi, cui elargire qualche favore, tra una tonnellata e un'altra di spazzatura. Mica si ribelleranno. Nemmeno il "nuovo Pd" ha avuto da ridire. Veltroni ha borbottato qualcosa? Andasse a vedere la raccolta rifiuti nella "sua" Roma. La differenziata non supera il 12%. Lo smaltimento è ormai all'emergenza. Bassolino sa tutto: di rifiuti in strada se ne intende. E tace. E promette voti. In cambio di un po' di pace, prima di Strasburgo. Almeno là di rifiuti in strada, non c'è traccia.
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