CASTELLAMMARE DI STABIA. «Il sindaco prima di offendere dovrebbe imparare a leggere. Perché non ho mai parlato di incompatibilità legislativa ed è evidente che la mia denuncia di incompatibilità era riferita alle attribuzioni sostanziali che il Testo Unico sugli Enti Locali conferisce ai comuni superiori ai 15.000 abitanti, rispetto a quelli riservati alle province. Competenze che, ammenoché il sindaco non sia dotato del dono dell’ubiquità, sono, da un punto di vista sostanziale, letteralmente incompatibili con quelle di un sindaco di una città complessa come Castellammare» è quanto ha replicato Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del circolo stabiese alle pesanti accuse rivolte nei suoi confronti dal sindaco stabiese.
«Se avessi voluto riferirmi ad una incompatiblità di natura legislativa – spiega Sicignano - avrei fatto riferimento alla norma specifica, invece mi sono riferito al TUEL in generale proprio per porre in evidenza le incompatibilità di natura sostanziale che a mio avviso sono evidenti. Comunque – aggiunge - al di là della questione formale, che può essere anche non stata compresa da qualcuno, trovo il linguaggio adoperato dal sindaco ancora una volta inaccettabile e lo respingo al mittente. Non è la prima volta che il Sindaco offende chi fa opposizione e quindi lo sfido in un dibattito pubblico sui problemi di Castellammare».
Aggiunge Sicignano: «probabilmente Vozza non ha capito che il mio riferimento era alle attribuzioni sostanziali, ed andava al di là delle questioni legislativo - formali, perché finora il suo governo cittadino si è caratterizzato solo per le chiacchiere formali e non per i fatti sostanziali. Probabilmente Vozza crede che anche una provincia si amministra come Castellammare, ovvero solo facendo conferenze stampa e senza mai interessarsi delle attribuzioni concrete».
Conclude Sicignano: «continuo a chiedere le dimissioni di Vozza, e da domani sono pronto a scendere in piazza per raccogliere le firme in tal senso. Castellammare versa in condizioni disastrose. Tutte le partecipate in due anni hanno prodotto un buco di oltre 20 milioni di euro, all’interno della Multiservizi si tende ancora oggi a procedere ad assunzioni clientelari e poco trasparenti, la disoccupazione è arrivata ad un picco storico ed in un solo anno elevate circa 60.000 contravvenzioni agli stabiesi. Le Terme sono sul’orlo del Fallimento, l’acqua, per mezzo di un appello depositato in ritardo, è stata ceduta alla Gori. E come ultimo regalo, i cittadini subiranno un aumento della Tarsu del 50%. Ed in tutto questo il sindaco che fa? gioca alle primarie».


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