
La recente crisi economica, negli States, ha atto davvero lasciato – come si dice dalle nostre parti - morti e feriti. D’altronde l’America è il paese dove, così come si può diventare ricchi da un giorno ad un altro, si può diventare poveri dalla sera alla mattina. Sono questi i pregi ed i difetti del sistema economico americano, che, attenzione, non è votato ad uno sfrenato liberismo. Anzi, molte misure depongono proprio per il contrario, come, ad esempio, le ferree leggi riguardo il minimo salariale. La Florida, comunque, è uno degli stati americani più ricchi, la cui economia si basa prevalentemente sul turismo e sull’agricoltura, ma anche sull’industria aerospaziale.
E la città di Pensacola, proprio in merito a tale ultima risorsa economica, con le sue tantissime ed enormi basi militari, fa la parte del leone. E la cosa più incredibile è che, intorno a queste basi aeronavali, gli americani hanno sviluppato un turismo museale, che davvero impressiona. Un po’, per fare un esempio, come sta accadendo a Vicenza con la base americana. Dove i no-global e altri esponenti della sinistra più estrema, solo per motivazioni ideologiche, e forse anche perché non sanno più per cosa protestare, si oppongono, immotivatamente e anche con le maniere forti, all’ampliamento della base americana. Beh, come dire, mentre in America nei pressi delle basi militari ci sviluppano una economica florida, con tanto di turismo, dalle nostre parti, nonostante una economia e una disoccupazione molto più precaria, si organizzano picchetti di protesta. Ma questo, comunque, è un altro discorso.
Quanto alla povertà di molte famigli americane, mi è stato spiegato che capita spesso di notare, soprattutto di recente, famiglie che, al fine di racimolare qualche soldo, nel proprio giardino di casa si mettono a vendere tutto ciò che gli è rimasto. E così, con grande stupore, anche all’angolo di una strada di Pensacola, mi è capitato di vedere persone che vendevano oggetti usati. Si notava che erano oggetti quotidiani di una normale famiglia. C’erano giocattoli per neonati, qualche passeggino e indumenti di vario genere. In un’altra strada, poi, ho notato un’altra cosa molto significativa. Era all’incrocio di Farfield Blvd, dove vi erano due persone che, con in mano un cartello con su impressa la scritta “Car Wash”, si offrivano per lavare le automobili in strada. Poco più avanti, in piccola piazzetta, c’era parcheggiato un fuoristrada con al traino una cisterna di circa 10.000 litri di acqua, che sicuramente serviva per bagnare le autovetture che accettavano l’insolito autolavaggio. Sempre ad un altro incrocio, poi, ho notato una coppia che chiedeva qualche soldo, portando un cartello al collo con la scritta: “Abbiamo perso la casa”.
Tralasciati questi sporadici esempi, però, la mi esperianza mi porta a sostenere che comunque, qui negli States, non si vivono gli stessi momenti di povertà, che spesso capita di scorgere in Italia. Anche perché, basta farsi un giro nel centro della city per vedere che gran parte degli americani conduce un tenore di vita medio – alto. Anche, ad esempio, per quanto riguarda le automobili, sono poche le auto di piccola cilindrata e quasi tutti hanno grossi fuoristrada.
Ah dimenticavo, qui negli States, la benzina costa 2,39 dollari al gallone(un gallone misura 3,78 litri). Se convertiamo questi dati otteniamo un risultato sbalorditivo per noi Italiani: la benzina costa 44,00 centesimi di euro al litro.
Comunque il problema fondamentale della povertà dalle nostre parti, dove molte famiglie non arrivano alla quarta settimana, è costituito dal fatto che gli enti locali, che sono quelli che a mio avviso meglio conoscono l’economia di una città, molto spesso sono assenti sul tema o se intervengono lo fanno male, sprecando i soldi. Io sono un liberale convinto, ma credo che non intervenire in un momento di crisi, come quello che ci siamo lasciati alle spalle, rappresenti un vero e proprio delitto conto l’economia. Lo Stato ancora una volta, grazie al governo attuale, lo sta facendo, ma anche gli enti locali, come il comune, hanno il dovere di fare la loro parte, ciascuno nel suo ambito.
Si potrebbe iniziare, pensando ad un “prestito d’onore” in favore di quelle famiglie stabiesi che per motivi vari (tipo una malattia, la perdita di un lavoro) sono in difficoltà. Ovviamente, non penso ad un incentivo regalato in maniera indiscriminata, ma a qualcosa di sostanziale da concedere secondo regole ben precise. Sull’esempio di quanto fatto dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) pochi mesi fa, che ha promosso una forma di sostegno per le famiglie che si trovano senza fonte di reddito: un sussidio di 500 euro al mese.
Il Fondo pensato dalla Cei ha l'obiettivo di permettere alle famiglie con almeno tre figli a carico, oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilita', che abbiano perso o perderanno ogni fonte di reddito, di ottenere dal sistema bancario un prestito mensile per dodici o ventiquattro mesi, da restituire a condizioni di favore quando avranno ritrovato il lavoro, in modo da far fronte alle spese per la casa e alle necessità impellenti. I prestiti saranno rimborsabili in 5 anni.
La figura di riferimento del progetto - secondo quanto sostenuto dall Cei - è il parroco e gli uffici della Caritas e Acli. Le famiglie che potranno accedere al fondo saranno coppie sposate anche solo civilmente. Il sostegno potrà avvenire 10-20 giorni dopo la richiesta, la quale potrà essere rinnovata per un eventuale secondo anno; si tratterà di 500 euro mensili e di eventuali altri aiuti che la famiglia puo' chiedere o ricevere.
Antonio Sicignano - from Pensacola (Florida)


1 commento:
Mi scusi di nuovo Signor Sicignano ancora un` aggiunta alle sue esperienze negli States. A proposito di quello che lei ha accennato, negli Stati Uniti c`e` l`usanza durante il week end di organizzare un "garage sale" or "yard (slang per giardino )sale" che consiste nella vendita di tutte quelle cose che in ogni casa sono di superfluo, o inutile per la famiglia ma che possono essere di utilita` ad altri. Si vende quella roba a prezzi ridottissimi. Naturalmente c`e` bisogno di spazio privato, possibile solo a chi abita nella periferia in case private. Tutto viene esposto fuori e i vari membri della famiglia vendono, chiacchierano, magari offrono caffe`o bibite in piccoli bicchieri di carta.
Questa e` un`ottima maniera per riciclare. Vi sono alcuni che cercano "tesori" oggetti che sembrano vecchi ma di valore all`occhio esperto e che possono a loro volta rivendere. Quello che non si vende o va gettato via o si dona ai negozi o organizzazioni tipo " Salvation army" come la Caritas in Italia. Questi eventi si leggono su i giornali locali o si scrivono su fogli di carta appiccicati agli alberi o i pali della luce con frecce segnalando dove l`evento si svolge, questi fogli vengono poi immediatamente rimossi subito dopo la vendita.
Anche nelle grandi citta` come Manhattan non e` difficile trovare fuori al portone di alcuni palazzi una poltrona o una lampada con la scritta "Free" Qualche passante anche se benestante se la prende senza nessunissima esitazione. La praticita` ed il non sentirsi a disagio e`un esempio della liberta` di cui ho fatto accenno apriori.
Grazie dell`ascolto. Liliana USA
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