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venerdì 31 luglio 2009

DIARIO dagli States - 30 Luglio 2009



Oggi ho scoperto forse uno dei motivi per cui la sanità americana funziona, almeno in termini di efficienza e attenzione del paziente. Ebbene, dopo il consulto pediatrico di alcuni giorni fa, presso l’Ospedale Militare di Pensacola, in cui fu visitato il piccolo Antonio, oggi, a soli 4 giorni di distanza, abbiamo ricevuto un lettera a cura del medesimo ospedale con allegato un questionario. Ebbene, personalmente, già avevo avuto modo di apprezzare l’efficienza del servizio sanitario Americano, ma non sapevo che la grande attenzione che loro possiedono per i pazienti e per il rispetto delle regole in generale, li spingesse a tal punto. La lettera, che presenta in alto addirittura un numero di pratica, ciò a dimostrare la serietà della comunicazione, informava che: “l’obbiettivo dell’ospedale e’ di raggiungere una altissima qualità della tua salute e della tua famiglia. Per raggiungere questo progetto Ti abbiamo inviato un questionario confidenziale.
Il tuo feedback ci aiuta a dare un servizio migliore. Il questionario incluso e’ relativo alla visita che il dottore ha fatto. Le tue risposte sono strettamente confidenziali e non vengono riportate in nessuna parte”. Il questionario chiede: “Quanto tempo e’ stato il dottore per il tuo tempo?; Come ha provveduto il dottore ad ascoltarti alla tue domande e tue preoccupazioni?. Come e’ stato il servizio telefonico che ti ha comunicato la visita? Se il dottore ha dato spiegazioni esauriente per il tuo problema? Come sei soddisfatto delle cure ricevute? Ti ha dato spiegazione il dottore di cosa e’ stato fatto e perche’?”. A questo punto, vi confesso, che io personalmente non ho parole per commentare come è condotto il servizio offerto dal sistema sanitario americano. Ed ogni paragone con l’organizzazione sanitaria predisposta dalle nostre parti mi fa venire il rossore al viso. Chiunque è mai stato in un ospedale della provincia di Napoli si rende conto che, nonostante gli sforzi posti essere da tanti bravi medici, si percepisce proprio la mancanza di attenzione verso il paziente.
Spesso si assiste anche a comportamenti tribali, ad opera dei soli prepotenti di turno, che addirittura arrivano a minacciare il personale sanitario, solo magari per passare avanti agli altri. Per non parlare poi di chi utilizza le raccomandazioni e le “amicizie” per scavalcare il turno. Tutte cose figlie di una società malata e precaria, dove oramai si è costretti a pensare più a come “fregare” gli altri, che a chiedere che i propri diritti fossero rispettati. Ma, in realtà, la cosa che più mi preoccupa è che, tra la gente comune, si sente una sorta di rassegnazione. Oramai quasi non si protesta più. Oramai, quando si ci reca negli enti pubblici si tende quasi a giustificare chi si “intrufola”.
Anzi, se qualcuno azzarda un minimo di protesta, vi assicuro, che viene anche guardato male dagli altri, che come lui aspettano il proprio turno. Qualche sodale direbbe: “e che è successo mai!”. Ebbene, questa è la nostra pubblica amministrazione. Ovviamente, non è sempre così e vi sono anche casi di impiegati che dimostrano efficienza e professionalità. Ma, chiunque si trova a contatto con le P.A. sa che, purtroppo, spesso non è così. E vanno bene quindi tutte le iniziative che sta portando avanti il bravissimo Ministro Brunetta, che sta rianimando un settore che ci aveva traghettato tra le ultime civiltà europee. Su tale versante, non può che essere utilissimo far realizzare all’utenza che è stata a contatto con un Ufficio della P.A. un questionario sulle qualità del servizio erogato. Gli americani lo fanno in ambito sanitario, nonostante hanno un servizio già efficientissimo, per raggiungere un’ altissima qualità. Noi lo dovremmo fare per raggiungere un minimo di civiltà.
Tale strumento di controllo della P.A., poi, potrebbe essere esteso anche a chiunque si sia trovato in contatto con un Ufficio Comunali di Castellammare. Anzi, questo progetto, unitamente ad una necessaria opera di informatizzazione di tutto il sistema, dovrebbe essere perseguito dal prossimo sindaco. Pensate che molte città di Italia, tra cui anche il Comune di Scalea in Calabria, al fine di evitare le code negli uffici, hanno realizzato le carte di identità elettroniche, che se collegate ad alcune postazioni informatiche, dietro digitalizzazione di un password, è possibile evitare code per il rilascio di certificati. Anche nella sanità dovrebbe sperimentarsi un sistema del genere. Provocatoriamente, quando torno, dovremmo distribuire, fuori l’ospedale di Castellammare, un questionario sulla qualità del servizio erogato. Poi, una volta letti i risultati, invieremo tutti i questionari al commissario dell’Asl Na3 sud, o, se come credo dagli stessi dovessero risultare vicende “comiche”, potremmo anche inviarli a Paperissima.


Antonio Sicignano - from Pensacola (Florida)





1 commento:

Anonimo ha detto...

Sorrido da un orecchio all`altro! :-)) Abito nel Massachusetts durante l`anno ma ad Aspen Colorado nei tre mesi invernali. Mio marito scia, io lavoro come volontaria presso l`ospedale locale nel reparto emergenza, qualcuno direbbe: reparto emergenza? Si` e` vero da dodici anni dedico molto del mio tempo all` Aspen Valley Hospital. Ad ognuno di noi viene assegnato un giorno della settimana, siamo in sette, gli elite dei volontari :-)) L`efficienza, l`ordine e la cura che i medici e gli infermieri dedicano a chiunque entra nel reparto o ricco o povero con assicurazione o no, son cose straordinarie. Nessuno vien mandato via e viene curato con la stessa cortesia. Son la` sempre presenti, sanno apriori chi arriva e perche` e sono pronti con attrezzi e medicinali,. All`ora di colazione mangiano qualche cosetta. Quando c`e` qualcosa di straordinario ed il reparto e` pieno zeppo di pazienti, arrivano dottori e infermieri da ogni dove. E`vero che la sanita` negli Stati Uniti ha bisogno di rettifiche, speriamo che Obama faccia il miracolo. Saluti dal piovoso Berkshire nel Massachusetts. Liliana USA
Grazie di nuovo Signor Sicignano