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sabato 11 agosto 2007

Il Consiglio si spacca sull’acqua

Consiglio comunale “infuocato” nella città delle acque. Proprio l’acqua, anziché raffreddare gli animi, ha finito per costituire il pomo della discordia. Il parlamentino stabiese, infatti, era riunito per discutere del trasferimento della gestione del servizio idrico dall’ente comunale alla società G.O.R.I., quando si è scatenata la bagarre fra i gruppi consiliari. Ma il vero leitmotiv della giornata è stata proprio la confusione più generalizzata: Comunisti Italiani che promettono guerra alla privatizzazione e poi si associano al documento del Sindaco in favore della GORI, Alleanza Nazionale che esprime sostegno al sindaco di centrosinistra e critica i Circoli della Libertà, l’intero consiglio comunale che si alza in piedi per applaudire padre Alex Zanotelli -intervenuto eccezionalmente per chiedere un voto contro la privatizzazione- e poi vota in netta antitesi a quanto da questi chiesto. In realtà proprio con l’intervento del padre missionario si è aperto il consiglio comunale: «da sacerdote non posso non dirvi – ha esordito padre Zanotelli - che se privatizzerete l’acqua le vostre mani saranno insanguinate. La Gori, fa parte della ACEA una multinazionale, il cui unico scopo è quello dei profitti. Sull’acqua si stanno giocando i più grossi interessi». Al termine dell’intervento l’intero consiglio comunale, sindaco compreso, si è alzato in piedi ed ha applaudito il sacerdote per quasi 10 minuti. Ma che la musica era diversa lo si è capito subito dal successivo intervento del Sindaco Vozza: «la mia intenzione è di dialogare con la G.O.R.I.. Attualmente è impensabile fare marcia in dietro. Una retromarcia ci potrebbe costare decine di milioni di euro». Subito dopo il consigliere di AN Ida Scarpato prende la parola ed esprime sostegno al Sindaco, ed attacca i Circoli della Libertà, che da giorni si sono mobilitati contro la privatizzazione. Ed infatti, il dibattito nella cittadina stabiese era già bello infuocato da giorni. Da quando numerose associazioni e comitati avevano deciso di denunciare pubblicamente i pregiudizi in cui sarebbero incorsi i cittadini nel caso in cui si fosse proceduto alla privatizzazione dell’acquedotto comunale. Tra questi il Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia, guidato dall’ex consigliere Antonio Sicignano, aveva intrapreso, nelle strade della città, una raccolta di firme finalizzata all’abrogazione della delibera comunale che ha sancito tale passaggio di consegne. Sul punto amarezza esprime Antonio Sicignano, presidente del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia: «il sindaco vuole far ricadere sulla pelle dei cittadini gli errori compiuti nel passato. Secondo i nostri calcoli con la G.O.R.I. le tariffe del servizio idrico saranno triplicate: ad esempio se ora 144 mc di acqua con l’A.S.A.M. costano circa 50 Euro, con la G.O.R.I. costeranno 134 euro». Inoltre sul fuori programma del Consigliere di AN, che ha espresso pieno appoggio al sindaco Vozza, interviene lapidario l’ex consigliere Antonio Sicignano: «il consigliere Scarpato ha tradito l’impegno preso con gli elettori. Dimentica che è stata eletta solo perché era il candidato sindaco del centrodestra ed in consiglio comunale deve rappresentare questi elettori non le presunte convinzioni personali. Chiederemo un intervento chiarificatore del presidente provinciale di AN, Luigi Bobbio, perché il popolo di centrodestra, a causa di tali comportamenti sciagurati, è da tempo disorientato». Annuncia, infine, Umberto Amato, vicepresidente del Circolo della Libertà: «non ci spaventano questi attacchi. Continueremo a raccogliere le firme necessarie per ottenere l’abrogazione della delibera comunale, e nel caso saremo pronti a chiedere un referendum cittadino».



Tratto da" Il Giornale di Napoli " sabato 23 giugno 2007

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