Il Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia, guidato dal presidente Antonio Sicignano, effettuerà nei prossimi giorni una raccolta di firme autenticate, circa 3.00 tra gli aventi diritto al voto della popolazione stabiese, volta ad ottenere, così come previsto dall’art. 25 dello Statuto Comunale, l’abrogazione della delibera del Consiglio Comunale n. 144 del 1997 che ha sancito la privatizzazione della gestione del servizio idrico.
La scelta di indirizzo operata dal Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia nel 1977 non si rivela, all’oggi, connotata da presupposti di opportunità e convenienza per i cittadini.
L’acqua costituisce un inestimabile bene di assoluta importanza, la cui fruibilità non può essere condizionata ed assoggettata a logiche monopolistiche di gestione imprenditoriali.
La gestione privatistica dei servizi idrici, nelle aree, in cui è stata già attivata, non ha fatto rilevare il miglioramento della qualità dei servizi, corrispondente allo scopo del legislatore, provocando, di contro, l’aumento delle tariffe, con sensibile dannosa ripercussione economica sulle fasce sociali più deboli.
Infatti, come sottolineato dal presidente Antonio Sicignano: «pur se la nostra cultura ideologica ci impone di guardare con favore ad ogni sorta di privatizzazione, non si può non rilevare che quella messa in essere dal Comune di Castellammare, in merito alla gestione del patrimonio idrico, “puzza troppo di monopolio”.
Ed invero, come più volte ricordato anche da Enaudi, la gestione privata del patrimonio pubblico produce un miglioramento del servizio solo quando è accompagnata dalla libera concorrenza del mercato, dove oltre al binomio costi-ricavi ogni impresa è obbligata a fare attenzione, altresì, al gradimento dell’utenza, che può scegliere, proprio guardando le proprie esigenze, un servizio anziché un altro.
Tutto ciò considerato che, nel caso di specie, l’affidamento dell’intero servizio idrico alla G.O.R.I. s.p.a. è avvenuto attraverso un procedimento di trattativa ristretta, in quanto il bando di gara all’uopo pubblicato era andato deserto».
Rappresenta, infine, intenzione del consiglio direttivo del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia proporre un appello alle altre associazioni che si sono mobilitate, affinché possano le stesse convergere sull’iniziativa appena proposta, l’unica di efficacia concreta.
Il presidente
Antonio Sicignano
La scelta di indirizzo operata dal Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia nel 1977 non si rivela, all’oggi, connotata da presupposti di opportunità e convenienza per i cittadini.
L’acqua costituisce un inestimabile bene di assoluta importanza, la cui fruibilità non può essere condizionata ed assoggettata a logiche monopolistiche di gestione imprenditoriali.
La gestione privatistica dei servizi idrici, nelle aree, in cui è stata già attivata, non ha fatto rilevare il miglioramento della qualità dei servizi, corrispondente allo scopo del legislatore, provocando, di contro, l’aumento delle tariffe, con sensibile dannosa ripercussione economica sulle fasce sociali più deboli.
Infatti, come sottolineato dal presidente Antonio Sicignano: «pur se la nostra cultura ideologica ci impone di guardare con favore ad ogni sorta di privatizzazione, non si può non rilevare che quella messa in essere dal Comune di Castellammare, in merito alla gestione del patrimonio idrico, “puzza troppo di monopolio”.
Ed invero, come più volte ricordato anche da Enaudi, la gestione privata del patrimonio pubblico produce un miglioramento del servizio solo quando è accompagnata dalla libera concorrenza del mercato, dove oltre al binomio costi-ricavi ogni impresa è obbligata a fare attenzione, altresì, al gradimento dell’utenza, che può scegliere, proprio guardando le proprie esigenze, un servizio anziché un altro.
Tutto ciò considerato che, nel caso di specie, l’affidamento dell’intero servizio idrico alla G.O.R.I. s.p.a. è avvenuto attraverso un procedimento di trattativa ristretta, in quanto il bando di gara all’uopo pubblicato era andato deserto».
Rappresenta, infine, intenzione del consiglio direttivo del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia proporre un appello alle altre associazioni che si sono mobilitate, affinché possano le stesse convergere sull’iniziativa appena proposta, l’unica di efficacia concreta.
Il presidente
Antonio Sicignano
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