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martedì 4 settembre 2007

L'opposizione a caccia di cumuli. Multiservizi: non è colpa nostra

Un dossier fotografico indirizzato al commissario straordinario dell’Apat, l’agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente, per denunciare la presenza di discariche abusive a cielo aperto sul territorio collinare di Castellammare. Scoppia la protesta tra i residenti delle periferie stabiesi per la presenza di numerose discariche abusive. Materiali ingombranti, prodotti edili di scarto, tonnellate di rifiuti indifferenziati riversate soprattutto nell’area collinare, dove sono meno frequenti i controlli delle forze dell’ordine, stanno suscitando forti polemiche tra i cittadini del territorio. Lamentele raccolte dalle forze di opposizione alla maggioranza guidata dal sindaco Salvatore Vozza e inviate, assieme a un dossier fotografico, al commissario straordinario dell’agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente Giancarlo Viglione. «Su segnalazione di alcuni cittadini stanchi di assistere al lassismo del Comune – spiega Antonio Sicignano, presidente del locale Circolo delle Libertà – abbiamo scovato la presenza di almeno due discariche abusive di rilevanti proporzioni: una in via Vecchia Pozzano e una in via Fratte. Lungo la strada panoramica che conduce verso Sorrento basta infilarsi per un vicoletto laterale per trovarsi di fronte a un cumulo di rifiuti. È la discarica di via Vecchia Pozzano, dove regnano frigoriferi, divani, mobili in legno e rifiuti di ogni genere». Una situazione di degrado analoga a quella fotografata in via Fratte, a pochi metri da una scuola elementare e dal castello Medievale. «Queste discariche sono un’offesa alla città e ai suoi visitatori – aggiunge –, visto che sorgono in una zona fondamentale per il rilancio del turismo. Qui sono depositati materassi, reti arrugginite, lavatrici e frigoriferi vecchi, infestati di topi e insetti». Soddisfatti della denuncia i residenti delle periferie. «Il ritardo di questa amministrazione e del sindaco nella risoluzione delle problematiche ambientali è evidente – sottolinea Aldo Esposito, consigliere di circoscrizione –, e un tale comportamento rischia di favorire se non provocare l’avverarsi di una vera e propria emergenza ambientale nel territorio stabiese. Per farsi un’idea basti guardare alla condizione dei boschi di Quisisana». Ma dalla Multiservizi, la società comunale responsabile della raccolta rifiuti, il presidente Michele Amodio (nella foto) rigetta le critiche. «Abbiamo distribuito oltre 6mila opuscoli con le istruzioni da seguire per lo smaltimento di rifiuti ingombranti e della differenziata – spiega –, ma ci sono alcune zone della città restie ad accettare il nuovo tipo di raccolta. Addirittura interi condomini respingono ogni forma di collaborazione utile alla raccolta differenziata, trasformando zone pubbliche in aree di accumulo dei rifiuti. Dunque, è evidente che bisogna lavorare per modificare questa cultura, migliorare l’informazione e chiedere a tutti uno sforzo comune». Intanto, dopo il continuo ritrovamento di rifiuti speciali, come copertoni usati o resti organici, dalla Multiservizi arriva la richiesta di aiuto alla guardia di finanza e ai carabinieri contro lo smaltimento illegale perpetrato da alcune attività commerciali quali gommisti, macellerie e alimentari.
Ciro Saccardi
tratto da: "IL MATTINO" 4 settemre 2007

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