Emergenza turismo a Castellammare di Stabia. A lanciare l’allarme è ancora una volta Antonio Sicignano (nella foto), leader del centrodestra stabiese nonché vicepresidente dell’esecutivo della regione Campania dei Circoli della Libertà. «La nostra città - ha sottolineato Sicignano – vive dal punto di vista turistico uno dei periodi più bui. E’ davvero incredibile che la città, di cui Plinio decantava oltre 2000 anni fa le meravigliose acque curative e i stupendi paesaggi, che era meta turistica privilegiata dei Borboni, debba subire un tale destino nefasto, proprio sul turismo. Basti pensare, inoltre, che sono solo 5 o 6 i chilometri che dividono Castellammare da Sorrento, eppure la distanza turistica che incombe tra le due città è spaventosamente stratosferica». E le motivazioni di tanta differenza, secondo i Circoli della Libertà, non sono poi da cercare così lontano. «Abbiamo realizzato – ha spiegato Sicignano – un sondaggio fra i turisti che hanno visitato le nostre zone. E da ciò è emerso che quest’ultimi, in più di una occasione, sono rimasti sconvolti dal disordine civile che regna nella nostra città. Al contrario di quanto accade a Sorrento dove, a detta dei tanti turisti, si vive relativamente bene. In particolare, siamo rimasti colpiti da alcuni, che ci hanno segnalato una vicenda, molto significativa delle difficoltà che sta incontrando Castellammare negli ultimi tempi. Ed infatti, mentre a Sorrento i negozianti, che hanno necessità di sistemare le loro mercanzie sul suolo pubblico, hanno a disposizione piccoli spazi delimitati con pittura verde, a Castellammare il Comune ha superato ogni limite. Nella famosa via Roma, strada principe del commercio cittadino, sono stati sistemati sul marciapiede n. 5 cassonetti dell’immondizia, che non solo disturbano il paesaggio ma addirittura bloccano il passaggio dei pedoni. E tale sistemazione sembra alquanto arbitraria, atteso che i cassonetti non sono delimitati da alcuna striscia colorata». Dello stesso avviso Umberto Amato, vicepresidente del Circolo, secondo cui: «molti, poi, ci hanno segnalato, come esempio di mala gestio, anche la vicenda dell’albero di Natale. Che a Sorrento, non avendone uno naturale, ne hanno creato artificialmente in piazza Tasso uno degno delle migliori tradizioni, ma soprattutto dando ai tanti turisti l’impressione che si trovano in una delle città turistiche più ambite del mondo. Invece a Castellammare, che ha la fortuna di possedere una rara specie di conifera americana alta più di 30 metri, l’ albero è stato addobbato solo la sera dell’antivigilia in fretta e furia, ed anche in malo modo». Conclude Sicignano: «tali vicende sono l’emblema delle difficoltà affrontate da Castellammare di Stabia, negli ultimi anni della sua storia. Città che possiede grandi patrimoni naturali, culturali ed imprenditoriali, sempre più inutilizzati o abbandonati. Come le Terme che continuano a chiudere un bilancio in forte perdita, come la questione delle spiagge,sempre più care e sempre meno pubbliche. O come i boschi sempre più abbandonati e disagiati, ed a visitarli si rischia anche la pelle, come accaduto recentemente. O come la questione del porto turistico, dove parte della maggioranza continua a schierarsi contro lo sviluppo di un progetto imprenditoriale che ha già conquistato tutto il mediterraneo».
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