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venerdì 27 marzo 2009

La Reggia di Quisisana, albergo o casinò?


Intervista ad Antonio Sicignano vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania

di Tiziana Petrecca

La Reggia di Quisisana, un restauro durato 8 anni e costato 20 milioni di euro. Progetti e proposte varie: museo archeologico, scuola di restauro, albergo di lusso sul modello paradores spagnoli,ipotizzato dall’assessore Velardi, e contro proposta di Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania, di farne un casinò su modello di Montecarlo.
La Reggia Borbonica ha un destino ancora indefinito. ”E’ stato ultimato il restauro della Reggia di Quisisana, a Castellammare di Stabia, che stiamo pensando di far diventare un albergo sul modello dei paradores” annuncia l’assessoreVelardi.Assessore regionale al turismo che ad un intervista risponde con un comunicato stampa. La Reggia, che attualmente è destinata a sede dell’Istituto Centrale di Restauro, rischia di diventare struttura ricettiva di lusso su modello dei pasadores, è parte di un più ampio disegno di recupero di immobili storici iscritto nella strategia di investimento dei fondi strutturali comunitari e nazionali 2007-13. Un progetto che non trova riscontro nel tragico calo delle presenze turistiche degli ultimi anni in Campania.
In Spagna, questa rete nazionale di alberghi opera con successo finanziario, rappresentando uno degli strumenti della politica turistica dello stato capace di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale e promuovere l’offerta turistica. La Regione Campania cerca di cogliere questa opportunità considerando la ricchezza del patrimonio storico, architettonico e culturale del mezzogiorno d’Italia. In una regione dove non si è stati capaci di risolvere i problemi più elementari,proposte così fantasiose offendono l’umana intelligenza.
A questo progetto, si oppone il professore Antonio Sicignano “trasformare in albergo la Reggia Quisisana, a Castellammare, rappresenta una idea inutile e controproducente. L’unica alternativa per rilanciare il turismo e l’economia della città e della provincia è quella di allocare nella Reggia un Casinò, sul modello di Montecarlo”, ”il restauro della Reggia-spiega ancora il vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania- è il risultato di un accordo Programma Quadro 2001, tra Regione Campania e ministero per i Beni Culturali – e ancora aggiunge-l’albergo fallirebbe dopo due mesi”.
L’assessore Velardi, vuol giocare la carta del turismo di qualità, sfruttando mare,natura e archeologia; realtà che in sostanza vede solo lui. Ma si apre alla proposta del Casinò, affermando che ”ho sempre pubblicamente affermato che non ho remore personali su un investimento di questo tipo, e che non considero affatto un possibile turismo da Casinò un turismo di serie B, rispetto a quello culturale,che gira intorno a mostre, archeologia, arte e spettacoli.In ogni caso rispetto ad un più ampio progetto di valorizzazione della Baia di Napoli, intorno ai nodi centrali mare, natura,archeologia, non considero al momento una strada praticabile da parte del nostro Assessorato questa ipotetica destinazione d’uso”.


Tratto da www.napoli.com

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