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venerdì 27 marzo 2009

L'intervista integrale realizzata con il professore Antonio Sicignano


Perchè un casinò?
Perché è l’ora di iniziare a concepire politiche turistiche che permettano di far fronte alla grave crisi economica ed occupazionale che avvolge l’intero entroterra torrese - stabiese. Un casinò porta un impressionante incremento di turisti e, di conseguenza, produce ricchezza. E’ ora che la nostra terra riprenda a vivere di turismo. Ma per fare ciò è necessario porsi al passo con i tempi e predisporre nuove e moderne attrattive.

Che impatto architettonico avrebbe su una struttura di alto valore storico?
Ovviamente dipende dai progetti specifici che si pongono in essere. Ed il progetto del Casinò non potrebbe prescindere da una analisi di compatibilità storico – architettonica, conforme alle vigenti normative. Comunque, considerati gli ingenti interventi che necessariamente dovrebbero essere realizzati nel caso in cui la struttura diventi un albergo, è evidente che il Casinò avrebbe un impatto architettonico meno invadente. Perché, i prospetti esterni del fabbricato non verrebbero e non dovrebbero essere modificati.

Che opportunità turistiche darebbe?
si sta lavorando ad una legge che liberalizzi il settore, che prevede altri casinò in tutta Italia. Un opportunità per essere al passo con un Europa che avanza guardando e progettando il futuro, mentre l'Italia è sempre in coda e improduttiva. I casinò italiani sono quattro contro i 188 della Francia, i 150 della Repubblica Ceca, i 131 della Gran Bretagna, i 125 dell'Estonia, i 70 della Germania, i 35 della Spagna, i 20 della Croazia, i 17 della Svizzera, i 12 dell'Austria, gli 11 dell'Olanda, i 10 della Slovenia, i 9 della Grecia e gli 8 di Portogallo e Belgio. Nel 2008 i casinò di Campione, Saint Vincent, Sanremo e Venezia hanno realizzato un introito di 562 milioni di euro. Comunque devo dare atto al Presidente Michela Vittoria Brambilla, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo, di aver compreso per primo che i Casinò garantiscono alle nostre strutture ricettive di poter competere con quelle degli altri Paesi europei.

Un progetto che prevede attrattive turistiche di supporto?
Intorno ai Casinò posso essere concepite iniziative di ogni genere. Per esempio, può essere realizzata in prossimità della Reggia dove esisteva il vivaio comunale una struttura denominata “Casa delle Farfalle” dove all’interno vengono allevate farfalle di ogni tipo e quindi rivolta al turismo scolastico in forte aumento.

Quali?
inoltre, un Casinò a Castellammare permetterebbe di operare un punto di raccordo importante per valorizzare pienamente altri ingenti progetti realizzati di recente, in attuazione del contratto d’area. Mi riferisco al porto turistico “Marina di Stabia” ed all’albergo “Crawn Plaza”. Ex adverso, c’è il rischio che anche tali importanti opere diventino cattedrali nel deserto.

Castellammare gode di un calo turistico del 15% delle presenze e del 8% delle visite-restando solo nell'ambito di questa città-perchè il calo turistico in Campania è enorme. Un casinò che vantaggi porterebbe?
Oltre a tali cali evidenti, secondo le ultime statistiche dell’Ente Provinciale del Turismo nei mesi di Ottobre – Gennaio 2008 Castellammare ha avuto, in termini di affluenza turistica, 80.774 arrivi e 239.715 presenze. Ebbene i quattro casinò italiani nel 2008 hanno comportato complessivamente l’arrivo di 3,5 milioni di visitatori. A Castellammare ne basterebbero anche solo 500.000 per risollevare la fortuna di molte famiglie.

Integrarlo, in un secondo tempo, con un albergo non sarebbe più vantaggioso tenendo in conto che i frequentatori di un casinò son persone di grandi possibilità economiche?
Il progetto che sta portando avanti il Presidente Michela Vittoria Brambilla prevede proprio la nascita di Casinò in alberghi di lusso. Io, poi, non sono contrario all’albergo e solo che ritengo il Casinò un fattore imprescindibile per rilanciare economicamente tutta l’area.

L’ Assessore Velardi ha proposto un progetto di albergo sul modello paradores. In Spagna sono integrati in luoghi con attrattive turistiche importanti, a Castellammare cosa offrirebbe?
È evidente che Velardi fa questa proposta perché non è mai stato fisicamente sulla collina di Quisisana. L’intera zona, infatti, è isolata, oltre che completamente scollegata dal centro cittadino e da importanti strutture come il porto turistico.

Un albergo nel deserto porterebbe affluenza turistica o l’ennesimo spreco di soldi pubblici?
A me, in verità, sembra la classica proposta fatta solo per far vedere che stanno facendo qualcosa. Ho letto le ultime dichiarazioni di Velardi e penso che nemmeno lui crede in questa iniziativa. Comunque penso che un albergo sulla Reggia di Quisisana fallirebbe dopo due mesi.

Quale? d'élite-di massa? un progetto di albergo di lusso in un area che non offre nulla non è azzardato?
Non ci sono alternative: o è uno spreco inutile o è un suicidio turistico. Comunque ho già avuto modo di sostenere che un albergo nella Reggia di Quisisana costituirebbe una offesa ai tanti albergatori della provincia di Napoli che attualmente fanno tanti sacrifici per sostenere il turismo. Anche a Castellammare ci sono alcuni degli alberghi più belli della Campania e fare un nuovo albergo nella Reggia equivale ad aggravare maggiormente la condizione di costoro.

Se non ci sarà un ritorno in presenze e turismo i danni sarebbero incalcolabili, viste le spese di restauro, e ritornerebbe il 'balletto progetti indefiniti' e in tempi infiniti e costosi ai quali ci hanno abituati anche per le piccole manutenzioni urbane.
Oramai la Reggia è già un progetto indefinito. L’assessore Velardi parla di alberghi, ma dal comune di Castellammare vogliono la scuola di restauro. E’ inaccettabile la tanta confusione che questa sinistra è capace di manifestare su opere così importanti.

Una regione che negli ultimi anni, per ovvi motivi, ha avuto un calo di presenze turistiche anche in luoghi di turismo ricco, le sembra opportuno rischiare con un progetto- albergo di lusso del quale non si può preventivamente ed effettivamente calcolare un affluenza turistica adeguata che faccia rientrare nelle spese e portare introiti effettivi e vantaggiosi?
In effetti, sembra che fanno più danni quando fanno qualcosa, che quando non fanno niente. Ci vogliono meno progetti filosofici e più cose concrete.

Il turismo è in calo. Le proposte e offerte sono scadenti, il turismo di massa che porta vantaggi soprattutto a piccoli e medi albergatori, commercianti, artigiani e quant'altro non è considerato. Si organizzano costose feste di popolo.
Come dire “festa, farina e forca”! Intanto le famiglie napoletane sono sempre più povere e vittime di illegalità e ingiustizie.

In questo scenario lugubre, nel quale anche 'la notte bianca' è sparita dagli eventi; nel turbine di progetti, proposte, parole il trend di presenze turistiche peggiora. Come risollevare il turismo, presenterà nuove proposte?
In Campania è opportuno intraprendere una nuova politica turistica. Utilizzando uno slogan “già usato” potrei dire che, con le nostre proposte, noi inaugureremo una politica di “turismo creativo”. Ho già tre progetti nel cassetto: una nave museo, la casa delle farfalle, ed il ripristino della ferrovia borbonica. La prima, al fine di predisporre una struttura museale innovativa sul mare, sulla cantieristica meridionale. La seconda, per organizzare strumenti di turismo didattico dedicati ai studenti, che oramai non conoscono più le meraviglie della natura. La terza, mettendo in funzione le locomotive storiche che dal porto di Napoli arrivano ai luoghi archeologici tipo: Ercolano-Pompei-Castellammare. E’ necessario far arrivare, in prossimità delle navi da crociera che arrivano nel porto di Napoli, la storica locomotiva a vapore che guidi i turisti negli scavi della provincia.

Le città Campane hanno una grande ricchezza storica,eredità borbonica,soprattutto. Niente viene ristrutturato, recuperato, eppure l'UNESCO ci sostiene, sono Beni dell'Umanità ma sembra che siano diventati ruderi personali. Ristrutturare per fare un albergo nel deserto, ma non lo ritiene progetto offensivo alla già vilipesa intelligenza umana?
Considerazioni argute. Ma la vicenda è ancora più una mortificazione dei tanti disoccupati dell’area stabiese - torrese. Ritengo che in questo momento se un prezzo economico la storia deve pagare, lo deve fare per la creazione di posti di lavoro. Dopo si vedrà.


di Tiziana Petrecca, tratto da www.Napoli.com


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