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venerdì 13 marzo 2009

«Più che una legge elettorale mi sembra una regola stramba del “gioco dell’oca”»


NAPOLI. «Più che una legge elettorale mi sembra una regola stramba del “gioco dell’oca”: un passo avanti e tre in dietro» è quanto sostiene Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del circolo stabiese, con riferimento alla riforma elettorale approvata dal Consiglio Regionale della Campania, che prevede la possibilità di esprimere la doppia preferenza, ma solo per candidati di genere diverso.
«Questa legge – spiega – è una mortificazione per le donne. E non mi riferisco solo al fatto che essa prevede delle limitazioni nella formazione dei listini, dove dovranno essere presenti almeno un terzo di candidate donne. Cosa che non condivido, perché il concetto di "quota" è decisamente antimeritocratico, ma che alla fine potrebbe anche passare. Inaccettabile – aggiunge – è questa sorta di gioco delle coppie dove si può votare due volte, se si sceglie candidati di sesso differente. Ciò, rappresenta una offesa alla categoria delle donne, che, così facendo, verrebbe mortificate ulteriormente, quasi a sostenere che le donne vengono elette solo se candidate in accoppiata con candidati uomini. Invece, non è così».
Aggiunge Sicignano: «io sono il primo sostenitore di ogni intervento volti a realizzare un maggior incremento della popolazione femminile nella politica attuale. Ciò, sia perché, esse, in quanto madri, sono più sensibili alle esigenze del cittadino, oltre che più concrete e disposte a sacrificarsi per gli interessi di chi ha bisogno, e sia perché, in quanto donne, sono più attente ai veri "interessi della popolazione femminile" e della famiglia in generale.
Ma – conclude - se si vuole veramente favorire lo sviluppo dei politica al femminile, non si deve imporre limiti ai listini, ma aprire le sedi dei partiti. Cosa che, ad esempio, come Circoli, abbiamo fatto con successo a Castellammare di Stabia, dove abbiamo ricevuto tante adesioni di donne».

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