Anche su:
Vedi i nostri video su YoutubeContattaci su Facebook

mercoledì 5 agosto 2009

«Divise troppo calde». E gli autisti rifiutano di indossare le «giacche blu»



Singolare protesta di ottanta dipendenti della giunta: «Spendono milioni e a noi danno le scarpe di cartone» Le auto blu: gli autisti sono in rivolta

NAPOLI — Quattro divise (due invernali e due estive), nove ca­micie, e poi cravatte, sciarpe, scar­pe e spilline d’ordinanza per 80 persone al costo di 40 mila euro. Cinquecento euro a cranio per un armadio intero. Non si tratta di supersconti da fine stagione al mercatone cinese di Gianturco. Né degli amati e vecchi stracci di Resina. È il prez­zo reale delle nuove divise degli autisti di Palazzo Santa Lucia. Che, capirete facilmente il per­ché, non sono state e non saran­no mai indossate dai titolari. È l’ultimo spreco-paradosso regio­nale che ha davvero del comico. Nella Regione dei soldi a piog­gia, delle sagre e delle feste di piazza da 100 mila euro, delle so­cietà miste, delle consulenze, del­la sanità commissariata, a fare no­tizia questa volta è il contrario: un’eccessiva parsimonia. A dover sottostare ad un bizzarro contrap­passo sono gli chauffers di asses­sori e funzionari di Palazzo Santa Lucia. Che, dopo quattro anni di lavoro in borghese, si sono visti recapitare i nuovi abiti da lavoro.

Finalmente, verrebbe da dire. Se non fosse che quelle divise gli autisti, settanta in tutto più dieci uscieri, le hanno subito rispedite al mittente. Riconsegnate presso l’ufficio Demanio e patrimonio (ribattezzato per l’occasione De­monio) dai lavoratori regionali. «Se De Laurentiis girasse le Nuove comiche dedicherebbe un episodio a questa vicenda», spie­ga Antonio Tinessa, uno dei set­tanta autisti. «Circa due anni fa chiedemmo di tornare a portare le divise, anche per salvaguarda­re l’immagine della Regione — racconta —. Decisa la gara, l’uffi­cio ha pensato bene di riesumare un capitolato d’appalto del ’78. Di non aggiornarlo. E dunque se nel ’78 per ottanta autisti furono spe­si 80 milioni (una cifra per l’epo­ca), oggi ne sono stati stanziati e buttati solo 40 mila». Quando Tinessa e colleghi han­no aperto il pacco regalo regiona­le hanno trovato una bella sorpre­sa. «Giacche e pantaloni blu tran­viere, acriliche e dunque caldissi­me d’estate — spiega ancora l’au­tista —. Per non parlare del fatto che vicino alle auto provocano scariche elettrostatiche. Le misu­re completamente sballate. La mia, per esempio, arrivava al go­mito e non si abbottonava. Le cra­vatte, celesti, con il logo della Re­gione Campania su fondo bianco. Orribili. In più le scarpe di carto­ne pressato, come quelle di mio nonno. A questo punto le abbia­mo restituite. Mettere divise di quel genere offende la nostra di­gnità e l’immagine della Regio­ne » .

Ricapitolando, il funzionario dell’ufficio Demanio e Patrimo­nio preso da un raptus di tirchie­ria ha prodotto l’ennesimo spre­co. Di tempo e di denaro. Due an­ni persi per una gara, 320 divise più accessori inutilizzati, uguale 40 mila euro buttati dalla finestra. Ma questa è la pagina più co­mica. C’è poi, sempre per gli autisti, una vicenda ben più spinosa che riguarda il loro rapporto contrat­tuale con la Regione Campania. I settanta autisti alle strette dipen­denze dell’esecutivo di Palazzo Santa Lucia, infatti, percepiscono almeno quattromila euro in me­no dei colleghi (una trentina) in carico al consiglio regionale. «Che non solo hanno belle divi­se — spiega sempre Tinessa —, ma hanno una busta paga ben più corposa della nostra perché a loro vengono pagati il sabato e la domenica come festivi, mentre a noi no». Colpa del contratto regionale che non riconosce loro né festivi né straordinari. «Ma noi lavoria­mo anche nei weekend — conclu­de l’autista — e facciamo almeno 55 ore di straordinario al mese».

Per questo motivo c’è una verten­za in corso.

Nessun commento: