Singolare protesta di ottanta dipendenti della giunta: «Spendono milioni e a noi danno le scarpe di cartone» Le auto blu: gli autisti sono in rivolta
NAPOLI — Quattro divise (due invernali e due estive), nove camicie, e poi cravatte, sciarpe, scarpe e spilline d’ordinanza per 80 persone al costo di 40 mila euro. Cinquecento euro a cranio per un armadio intero. Non si tratta di supersconti da fine stagione al mercatone cinese di Gianturco. Né degli amati e vecchi stracci di Resina. È il prezzo reale delle nuove divise degli autisti di Palazzo Santa Lucia. Che, capirete facilmente il perché, non sono state e non saranno mai indossate dai titolari. È l’ultimo spreco-paradosso regionale che ha davvero del comico. Nella Regione dei soldi a pioggia, delle sagre e delle feste di piazza da 100 mila euro, delle società miste, delle consulenze, della sanità commissariata, a fare notizia questa volta è il contrario: un’eccessiva parsimonia. A dover sottostare ad un bizzarro contrappasso sono gli chauffers di assessori e funzionari di Palazzo Santa Lucia. Che, dopo quattro anni di lavoro in borghese, si sono visti recapitare i nuovi abiti da lavoro.
Finalmente, verrebbe da dire. Se non fosse che quelle divise gli autisti, settanta in tutto più dieci uscieri, le hanno subito rispedite al mittente. Riconsegnate presso l’ufficio Demanio e patrimonio (ribattezzato per l’occasione Demonio) dai lavoratori regionali. «Se De Laurentiis girasse le Nuove comiche dedicherebbe un episodio a questa vicenda», spiega Antonio Tinessa, uno dei settanta autisti. «Circa due anni fa chiedemmo di tornare a portare le divise, anche per salvaguardare l’immagine della Regione — racconta —. Decisa la gara, l’ufficio ha pensato bene di riesumare un capitolato d’appalto del ’78. Di non aggiornarlo. E dunque se nel ’78 per ottanta autisti furono spesi 80 milioni (una cifra per l’epoca), oggi ne sono stati stanziati e buttati solo 40 mila». Quando Tinessa e colleghi hanno aperto il pacco regalo regionale hanno trovato una bella sorpresa. «Giacche e pantaloni blu tranviere, acriliche e dunque caldissime d’estate — spiega ancora l’autista —. Per non parlare del fatto che vicino alle auto provocano scariche elettrostatiche. Le misure completamente sballate. La mia, per esempio, arrivava al gomito e non si abbottonava. Le cravatte, celesti, con il logo della Regione Campania su fondo bianco. Orribili. In più le scarpe di cartone pressato, come quelle di mio nonno. A questo punto le abbiamo restituite. Mettere divise di quel genere offende la nostra dignità e l’immagine della Regione » .
Ricapitolando, il funzionario dell’ufficio Demanio e Patrimonio preso da un raptus di tirchieria ha prodotto l’ennesimo spreco. Di tempo e di denaro. Due anni persi per una gara, 320 divise più accessori inutilizzati, uguale 40 mila euro buttati dalla finestra. Ma questa è la pagina più comica. C’è poi, sempre per gli autisti, una vicenda ben più spinosa che riguarda il loro rapporto contrattuale con la Regione Campania. I settanta autisti alle strette dipendenze dell’esecutivo di Palazzo Santa Lucia, infatti, percepiscono almeno quattromila euro in meno dei colleghi (una trentina) in carico al consiglio regionale. «Che non solo hanno belle divise — spiega sempre Tinessa —, ma hanno una busta paga ben più corposa della nostra perché a loro vengono pagati il sabato e la domenica come festivi, mentre a noi no». Colpa del contratto regionale che non riconosce loro né festivi né straordinari. «Ma noi lavoriamo anche nei weekend — conclude l’autista — e facciamo almeno 55 ore di straordinario al mese».
Per questo motivo c’è una vertenza in corso.
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