All"illuminato" sindaco di Castellammare di Stabia,
scrivo dalla Toscana dove, evidentemente, il senso civico rispetto alle ordinanze del vostro comune, è ben altra cosa.
Mi riferisco all'ordinanza di vietare il nutrimento di cani randagi sul suo territorio.
Sarebbe, all'incirca, come combattere la fame nel mondo proibendo alle associazioni umanitarie di portare alle popolazioni stremate aiuti e cibo.
Immagino che sia del tutto inutile fare appello al suo senso di umanità: parafrasando Manzoni , " l'umanità o uno ce l'ha se no non se la può certo inventare". Nè servirebbe mandarle come esempio le ordinanze di comuni e regioni certo più civili della sua, come la Valle d'Aosta dove, su tutto il territorio regionale, i randagi censiti e ospitati rigorosamente nei rifugi ,ammontano al numero di 180.
Serve richiamarle però la legge, che impone ai sindaci di occuparsi degli animali sul territorio e creare rifugi ( e non lager) che li ospitino, non farli morire di fame impedendo ai volontari di fare quello che per legge dovrebbe essere compito suo.
Certo non è in mio potere imporre nulla se non fare di tutto (la mia associazione, unitamente a migliaia di altri volontari di altri gruppi ), per subissare di mail, telegrammi lettere ai giornali locali e nazionali, all'onorevole Brambilla e Martini e a tutti gli organi competenti, e per far conoscere tristemente il suo nome e quello dlla sua cittadina a tutta Italia
con molta poca stima
Simonetta Berruti
Associazione Artigli& Fusa
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