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giovedì 13 gennaio 2011

Sicignano (Cdl): “A cianciare? È il primo cittadino, non io”


«A cianciare ? È il primo cittadino, non io. Pensi piuttosto il Sindaco a ritirare la sua delibera, in quanto i regali ai consiglieri comunali non sono spese di rappresentanza» così ha replicato il consgliere comunale di opposizione, Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese, al duro attaco rivoltogli dal sindaco Bobbio.

«Tutto il discorso fatto dal sindaco sul decreto Brunetta e la possibilità di spendere ancora soldi, ancorché in minima proporzione, per le spese di rappresentanza non c'entra niente. Le spese di rappresentanza servono per pubblicizzare il comune con soggetti estranei allo stesso e non per fare regali ai consiglieri comunali e dipendenti comunali».

«Secondo la dottrina più recente infatti: “Per la giurisprudenza di responsabilità e per il controllo, infatti, le spese di rappresentanza, che gravano sull’apposito capitolo di bilancio, sono soltanto le erogazioni per atti di ospitalità, premi, omaggi simbolici, cerimonie e similari disposte in occasione di incontri e manifestazioni significative (Corte dei conti, Sezione controllo Regione Piemonte n. 58271 del 29 dicembre 1982) destinate ad attività intese a proiettare l'amministrazione all'esterno,in rapporto ai propri fini istituzionali (Corte dei conti, Sezione controllo Regione Molise n. 371/C del 29 dicembre 1994).

Devono quindi fondarsi sulla effettiva esigenza per l'ente di manifestarsi all'esterno e di intrattenere pubbliche relazioni con soggetti estranei, al fine di mantenere o accrescere il prestigio dell'amministrazione e richiamare l'attenzione di soggetti qualificati, oltre che dell'opinione pubblica in generale (Corte dei conti, Sezione controllo Regione Molise n. 462 del 2 settembre 1992)»,

«Quanto alle regalie – continua Sicignano - è stato ulteriormente evidenziato che è stato ammesso il dono di oggetti simbolici di modico valore, ma a condizione che ricorrano i particolari requisiti dei destinatari, ovvero che si tratta di soggetti estranei. Così è stata affermata la responsabilità amministrativa dei componenti di una Giunta comunale i quali abbiano deliberato, in occasione delle festività natalizie, la spesa per strenne natalizie in favore dei dipendenti, dovendosi chiaramente escludere qualsiasi carattere di rappresentanza (Corte dei Conti Sez. reg. Umbria 19 aprile 2004 n. 178)».

«In un caso analogo, inoltre, con la sentenza N° 112/2008 la Corte dei Conti ha stabilito che spendere risorse pubbliche per effettuare regali di Natale a Consiglieri Regionali, in occasione di festività natalizie, non risponde ad alcun interesse pubblico ed è quindi estraneo ai fini istituzionali della Pubblica amministrazione».

«Per questo motivo ho indirizzato una missiva al Primo Cittadino, al Segretario Generale e Revisori dei Conti e all’Assessore alla Legalità, affinché sia ritirata in autotutela la delibera, intanto stiamo valutando la possibilità di formulare una istanza formale alla Procura Regionale presso la Corte di Conti, affinché valuti la vicenda»

«La smetta poi il Primo cittadino di vedere ogni volta questioni personali dappertutto. Tutti sanno che io sono l'unico coerente, tanto che quando c'era da applaudire questa amministrazione l'ho fatto, questa volta però per il bene della città è necessario il procedimento inverso, ovvero evidenziare l'errore marchiano in cui è incorsa la maggioranza»

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