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lunedì 9 dicembre 2013

CASTELLAMMARE - Perché tutto questo silenzio nella politica stabiese?



E' sotto gli occhi di tutti come la politica stabiese stia attraversando un periodo di eccezionale "silenzio". E non mi riferisco solo alle polemiche che hanno accompagnato la politica del passato (che – sia chiaro - è un bene che siano finite!), ma al dibattito civile circa i reali problemi della città: tra cui l'emergenza criminalità ed il pericolo di connivenze tra politica e camorra. Di questo (come di altri problemi seri) nessuno parla!

Eppure, sono sempre più recenti i coraggiosi appelli lanciati dagli Organi Istituzionali, circa il pericolo di connivenze tra la società stabiese e le organizzazioni criminali.

Solo alcune settimane or sono, secondo quanto raccontato da alcuni organi di informazione locale, uno dei magistrati più importanti della DDA napoletana, il dott. Filippelli, durante la requisitoria di un processo, ha parlato di un profondo legame che lega parte della società civile stabiese e la criminalità organizzata.

Ebbene, in tutto ciò, perché la politica stabiese è silente e non parla? Perché la politica locale non affronta un argomento di tale importanza? Perché la politica stabiese, da sempre al centro di polemiche sui rapporti controversi con esponenti dei clan, nel momento in cui deve affrontare una tale problematica, si gira dall'altra parte? 

Spero che qualcuno possa rispondermi!

In realtà, l'unico argomento di cui talvolta si parla è rappresentato dal dissesto finanziario, ma è un dibattito che non appassiona più di tanto i cittadini: tutti sanno che tanto, in un caso come nell'altro, a pagare i debiti del comune saranno sempre loro (anzi noi!).

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