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giovedì 23 agosto 2007

Castellammare capitale dei Brambilla-boys

Antonio Sicignano (nella foto) è l'uomo che durante la visita della Brambilla a Napoli attaccò frontalmente: «il consociativismo della Cdl con Bassolino: per questo abbiamo perso le elezioni». Ha fondato un Circolo della Libertà nel dicembre 2006, quando non era di moda come oggi, e le sue iniziative sono pubblicate sul web. Insieme a Gennaro Langella, di Boscoreale, Sabrina Castaldo, di San Giuseppe Vesuviano, e al promotore dei circoli campani Marcello Di Caterina è tra quelli – non molti- che hanno dato concreta visibilità sul territorio napoletano all’associazione politico culturale creata dalla pasionaria rossa gradita a Berlusconi. Sicignano è stato consigliere comunale durante la consiliatura di Ersilia Salvato, ha partecipato ai lavori della commissione parlamentare sull’inquinamento del fiume Sarno, a Napoli ha regalato alla Brambilla un “cornetto antijella” «mi hanno detto che non se ne separa mai, vedo che gli sta portando molta fortuna».
Lo sa che esisterebbero 20 Circoli della Libertà nella sola Castellammare?
«Mi farebbe piacere conoscere gli altro 19 presidenti e coinvolgerli nelle mie iniziative»
E quali sono le sue iniziative?
«l’ultima riguarda la pericolosità delle giostrine in Villa Comunale. Si intitola “Giostre sicure ci metto la firma”. Dal 26 agosto partirà la nostra petizione, abbiamo anche raccolto delle foto. Le giostrine sono in pessimo stato, alcune sono vicine ai bagni pubblici, rappresentano un rischio per la salute dei bambini».
Qualche altra battaglia?
«nei mesi scorsi abbiamo raccolto 1700 firme contro la privatizzazione dell’acqua e per chiedere la revoca della delibera che assegnava alla Gori la gestione del servizio idrico»
Una battaglia di sinistra.
«siamo in strada, raccogliamo gli umori della piazza. Questo tema è molto sentito. Ma ci siamo anche mobilitati contro la proposta di legge dei Dico»
Questa è più di destra.
«Ma abbiamo anche protestato contro la legge che rinnovava i meccanismi del TFR»
Sono tutte battaglie politiche. Perché preferisce combatterle con un circolo e non attraverso un partito, che so, Forza Italia?
«Faccio mie le parole di Marcello Pera: Forza Itali è diventata come un tram affollato. Chi sta sopra cerca in tutti i modi di non far salire chi vuole salire. Chi riesce a salire, a sua volta, è costretto a pigliarsi gli spintoni di tutti. Chi bussa alle loro porte non trova nessuno. L’onorevole Alfano, ad esempio, è uno di quelli che si fanno vivi solo negli appuntamenti elettorali»
Più o meno le ragioni esposte dal sindaco di Sorrento Marco Fiorentino quando ha spiegato perché ha lasciato Forza Italia per aderire all’Udeur.
«Fiorentino ha perfettamente ragione. Peccato però che sia andato nell’Udeur, nel centrosinistra. Se il Partito delle Libertà fosse nato prima, ora forse starebbe con noi. Lo invito a passare nel Pdl, è la formula giusta per rilanciare il centrodestra»
tratto da: "Metropolis" giovedì 23 agosto 2007

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