Oggi, quale responsabile del dipartimento regionale
legalità, sicurezza e lotta alla camorra di FLI (ma soprattutto su delega degli
amici del coordinamento napoletano di Fli), ho partecipato all'incontro
tenutosi a Casal di Principe (CE), dal titolo "con i bavagli non c'è
coscienza, né coscienza". Si trattava di una manifestazione promossa
dall’Ordine dei giornalisti della Campania, dall’Associazione napoletana della
stampa e dalla casa editrice Cento Autori, in difesa del diritto
all’informazione. Quest’ultimo, gravemente leso dalla richiesta di sequestro e
di distruzione delle copie del volume “Il Casalese – Ascesa e tramonto di un
leader politico di Terra di Lavoro”, scritto da nove giornalisti
campani. Ebbene, è inutile nascondere che è stata una occasione importante per
discutere di libertà e di lotta alla camorra. E ciò, soprattutto per il
parterre di autorevoli relatori intervenuti. E' stata inoltre una occasione utile per ricordare che la
libertà di informazione è una valore fondamentale, che non può essere sacrificato in
alcun modo, e che il nostro ordinamento deve necessariamente proteggere. Ciò a
maggior ragione nella nostra regione, dove la libertà di informazione rappresenta
anche uno dei più potenti antidoti da utilizzare contro la camorra. E chiunque
vuole dare il proprio contributo per sconfiggere la camorra deve proteggere la
libertà di informazione, altrimenti tutto diventerà più difficile. La camorra non è
solo un fenomeno delinquenziale o un esempio di violazione al codice penale; la
camorra è un fenomeno sociale e trova la sua forza attaccando le libertà. E non
è in pericolo solo la libertà di informazione, ma tutte le libertà, da quella
politica, a quella di parola, a quella di opinione. Per questo noi crediamo che
una vera lotta alla camorra passi soprattutto attraverso una difesa delle
libertà, ed attraverso il rigetto di ogni livello di violazione delle medesime.
TWITTER: @ANTSICIGNANO