Uno degli argomenti che, durante l'estate, più ha interessato gli organi di informazione napoletani è quello relativo alla proposta del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, di "istituzionalizzare" nel capoluogo partenopeo un c.d. "quartiere a luci rosse"
Beh, ...mentre Napoli è oramai divisa tra proibizionisti e libertini, è forse opportuno recuperare, per un attimo, il nocciolo della questione. Anche perché i quartieri c.d. "a luci rosse" a Napoli già
esistono da tempo e sono purtroppo quelli in cui sono soliti prostituirsi donne
immigrate e non, sole ed in povertà , oltre che vittime di un degrado
umanitario e sociale. Basta fare un giro per piazza Garibaldi in tarda serata,
lo spettacolo che si presenta avanti è osceno. E su ciò, credo sia ora che qualcuno intervenga
sul serio!
Ebbene,
questi quartieri, in cui la legalità è un miraggio irraggiungibile, che a causa
della crisi economica sono cresciuti esponenzialmente, vanno combattuti e
vietati, perché - è utile ricordarlo - a Napoli la prostituzione, come tanti altri fenomeni
delinquenziali, vive sotto il controllo
della camorra e rappresenta un problema reale, non una risorsa da tutelare.
Per
questo motivo, come Dipartimento “legalità, sicurezza e lotta alla camorra”
afferente al coordinamento Fli della Campania, siamo preoccupati dalla
proposta del sindaco De Magistris sul c.d. quartiere a "luci rosse".
Non voglio esagerare, ma sorge spontaneo l'interrogativo: avete pensato che forse aprire un quartiere a luci rosse a Napoli, soprattutto in certi quartieri, è come legalizzare la cocaina in Colombia?........
Non voglio esagerare, ma sorge spontaneo l'interrogativo: avete pensato che forse aprire un quartiere a luci rosse a Napoli, soprattutto in certi quartieri, è come legalizzare la cocaina in Colombia?........