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martedì 9 febbraio 2010

«Castellammare? L’ultima città bolscevica!»


Sicignano (Pdl): «siamo rimasti 20 anni indietro. Bisogna recuperare il tempo perduto e creare nuove opportunità lavorative. E si può fare ciò solo incentivando la piccola e media impresa»

CASTELLAMMARE DI STABIA. «Oramai i fatti comprovano abbondantemente le nostre preoccupazioni: in tutto il mondo siamo rimasti l’ultima città bolscevica» è quanto scrive sul proprio blog internet Antonio Sicignano, consigliere comunale del Pdl e vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania, in relazione agli ultimi avvenimenti stabiesi. «Dalle nostre parti si combattono gli imprenditori e li si accusano di essere speculatori; si contestano le forze dell’ordine che intervengono per liberare una strada occupata da alcuni scioperanti; si invocano gli “organi giudiziari” contro chi, in consiglio comunale, vota contro la maggioranza; si impongono oneri sulla proprietà privata, sopravvalutando in maniera eccessiva e sproporzionata il diritto dei soci delle Cooperative edilizie».

«Probabilmente nemmeno durante il bolscevismo – aggiunge Sicignano - si arrivava a tanto. Ma, quello che più conta è che nel 1989 il Muro di Berlino è caduto e nessuno da queste parti sembra essersene accorto. La nostra città è rimasta 20 anni indietro rispetto alle altre. Ulteriori testimonianze? la grave crisi occupazione e l’evidente degrado, che assomiglia molto a quello che si viveva nell’URRS».

Ecco la ricetta di Sicignano per il futuro. «Bisogna recuperare il tempo perduto e creare nuove opportunità lavorative. E si può fare ciò solo incentivando la piccola e media impresa. Sia ben chiaro: anche a me piacerebbe una maggiore uguaglianza sociale, con stipendi gratis per tutti. Ma la realtà è diversa e chi governa non può rincorrere le utopie. E' inutile raccontarci frottole, se vogliamo creare nuovi posti di lavoro dobbiamo dialogare con la piccola impresa e convincerla ad investire.

Conclude Sicignano: «Un governo cittadino che chiama speculatori quei pochi piccoli imprenditori che, nonostante la camorra ed il degrado evidente, investono ancora a Castellammare è un fatto non grave, ma gravissimo».

L'ultima dei bolscevichi!



Oramai i fatti comprovano abbondantemente le nostre preoccupazioni: in tutto il mondo siamo rimasti l’ultima città bolscevica.
Dalle nostre parti si combattono gli imprenditori e li si accusano di essere speculatori; si contestano le forze dell’ordine che intervengono per liberare una strada occupata da alcuni scioperanti; si invocano gli “organi giudiziari” contro chi, in consiglio comunale, vota contro la maggioranza; si impongono oneri sulla proprietà privata, sopravvalutando in maniera eccessiva e sproporzionata il diritto dei soci delle Cooperative edilizie.
Probabilmente nemmeno durante il bolscevismo (che per chi non lo sapesse è stata una corrente del Partito Operaio Socialdemocratico Russo nato nel congresso di Londra il 17 novembre 1903, che prese il potere nel paese nel novembre 1917) si arrivava a tanto.
Ma, quello che più conta è che nel 1989 il Muro di Berlino è caduto e nessuno da queste parti sembra essersene accorto. E’ incredibile……, ma è evidente a tutti che la nostra città è rimasta 20 anni indietro rispetto alle altre. Ulteriori testimonianze? la grave crisi occupazione e l’evidente degrado, che assomiglia molto a quello che si viveva nell’URRS.
Bisogna, invece, recuperare il tempo perduto e creare nuove opportunità lavorative. E si può fare ciò solo incentivando la piccola e media impresa. Sia ben chiaro: anche a me piacciono i proclami della sinistra. Ma la realtà è diversa e chi governa non può rincorrere le utopie.
E' inutile raccontarci frottole, se vogliamo creare nuovi posti di lavoro dobbiamo dialogare con la piccola impresa e convincerla ad investire.
Un governo cittadino che chiama speculatori quei pochi piccoli imprenditori che - nonostante la camorra ed il degrado evidente - investono ancora a Castellammare è un fatto non grave, ma gravissimo.
di Antonio Sicignano

domenica 7 febbraio 2010

«Dalla sinistra intimidazioni a chi non si è omologato al “regime”»


Sicignano (Pdl): “Ho sentito qualcuno addirittura invocare gli “organi giudiziari”, forse non si sono resi conto che Castellammare non è l’Iran, dove chi vota contro il Regime viene arrestato”

CASTELLAMMARE DI STABIA. «Dalla sinistra parole gravi e senza senso, che rappresentano solo delle intimidazioni a chi ha avuto il coraggio di non omologarsi al “regime”» è quanto sostiene il consigliere comunale del Pdl, Antonio Sicignano, in merito alle reazioni esternate da alcuni politici a seguito della bocciatura del Water Front e delle limitazioni al Piano Casa.

«Dopo le vicende degli ultimi mesi – aggiunge Sicignano - non accetto lezioni di legalità da questa sinistra e, pur comprendendo il loro comprensibile nervosismo per avere vissuto l’ennesima bocciatura, invito gli stessi esponenti a calmare i bollori. Ho sentito qualcuno addirittura invocare gli “organi giudiziari”, forse non si sono resi conto che Castellammare non è l’Iran, dove chi vota contro il Regime viene arrestato».

«La sinistra – aggiunge – sta facendo solo sceneggiate. Vorrei capire, poi, quale è la norma che ora consentirà la speculazione edilizie e che prima non le consentiva. Siamo all’assurdo, le norme che si applicheranno a Castellammare si applicano in tutta la Regione e nessuno si è mai lamentato o ha posto questioni del genere. La verità è che la sinistra ha dimostrato di avere paura dello sviluppo e ora sta creando un “guazzabuglio” per nascondere le loro evidenti responsabilità politiche. Quando c’è sviluppo non ci sono clientele»

«La città deve sapere che noi eravamo anche disposti a collaborare con la maggioranza per apporre solo delle modifiche ai provvedimenti portati in consiglio comunale dal Sindaco. Nel mio discorso avevo più volte chiesto al sindaco di ritirare il provvedimento, per lavorarci sopra, consultando anche l’opposizione e nelle settimane scorse avevo manifestato la mia disponibilità al dialogo sul piano casa. Invece, non è stato così, ed il sindaco è voluto arrivare allo scontro, che poi ha perso. Quello suggerito da lui era un provvedimento inaccettabile ed anche lui se ne accorto quando ha tentato di modificarlo con emendamenti. Ma la frittata era oramai già fatta».

Conclude Sicignano: «Non capisco poi per quale motivo solo ora si lancia l’allarme “speculazioni edilizie” e non si è fatto altrettanto quando la sinistra ha approvato la ristrutturazione del quartiere Savorito, dove venivano cancellati 60 alloggi popolari per fare spazio a 75 immobili da destinare ai privati».

Prove di "regime"!


Leggendo i giornali ho prestato attenzione ai commenti della sinistra a ciò che è avvenuto ieri in consiglio comunale. Nessuno si interrogato sul fatto che, 3 anni fa, nonostante una grave crisi politica che ha colpito la maggioranza, hanno deciso di non abbandonare le poltrone su cui siedono, ma di andare avanti e di arrivare a quello che è successo ieri.
Nessuno ha detto che per 3 anni hanno governato e deciso il futuro della città senza un maggioranza. Nessuno ha detto che pur di mantenere le poltrone dove siedono, e per non evidenziare l'assenza di una maggioranza, non convocavano più i consiglio comunali. Non hanno detto niente di tutto questo. Il Regime non può criticare sé stesso. Dalla sinistra, invece, sono uscite solo parole gravi e senza senso, che rappresentano solo delle intimidazioni a chi ha avuto il coraggio di non omologarsi al “regime”.
Ebbene, dopo le vicende degli ultimi mesi personalmente non accetto lezioni di legalità da questa sinistra e, pur comprendendo il comprensibile loro nervosismo per avere vissuto l’ennesima bocciatura, invito gli stessi esponenti a calmare i bollori. Ho sentito qualcuno addirittura invocare gli “organi giudiziari”, forse non si sono resi conto che Castellammare non è l’Iran, dove chi vota contro il Regime viene arrestato.
La verità è che oggi anche a Castellammare è caduto il Muro di Berlino, per la prima volta nella storia democratica della città sono stati approvati implicitamente provvedimenti liberali, che favoriranno lo sviluppo di tutti. La verità è che la sinistra si è resa conto di ciò e sta creando un “guazzabuglio” per nascondere le loro evidenti responsabilità politiche. Loro hanno paura dello sviluppo. E invece lo sviluppo è fondamentale, perché quando c'è sviluppo non ci sono clientele.
Parlano addiruttra di "speculazioni". Ma fanno solo sceneggiate. Vorrei capire poi quale è la norma che ora consentirà la speculazione edilizie e che prima non la consentiva. Siamo all’assurdo. Le norme che si applicheranno a Castellammare si applicano in tutta la Regione e nessuno si è mai lamentato o ha posto questioni del genere.
Non capisco poi per quale motivo solo ora si lancia l’allarme “speculazioni edilizie” e non si è fatto altrettanto quando la sinistra ha approvato la ristrutturazione del quartiere Savorito, dove venivano cancellati 60 alloggi popolari per fare spazio a 75 immobili da destinare ai privati.
La città deve sapere che noi eravamo anche disposti a collaborare con la maggioranza per apporre solo delle modifiche ai provvedimenti portati in consiglio comunale dal Sindaco. Nel mio discorso avevo più volte chiesto al sindaco di ritirare il provvedimento, per lavorarci sopra, consultando anche l’opposizione e nelle settimane scorse avevo manifestato la mia disponibilità al dialogo sul piano casa. Invece, non è stato così, ed il sindaco è voluto arrivare allo scontro, che poi ha perso.
Quello suggerito da lui era un provvedimento inaccettabile ed anche lui se ne accorto quando ha tentato di modificarlo con emendamenti. Ma la frittata era oramai già fatta
di Antonio Sicignano

sabato 6 febbraio 2010

E' caduto il Muro di Berlino!


Finalmente anche a Castellammare è caduto il Muro di Berlino. Sembrava impossibile, sembrava che la nostra città, ovvero quella che comunemente è chiamata "la Stalingrado del Sud", fosse condannata a vivere sotto un dominio statalista ed illiberale. Ed invece, oggi, per la prima volta, il Consiglio Comunale di Castellammare ha bocciato uno dei provvedimenti più statalisti ed illiberali che, ancora oggi, a più di 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, si potesse immaginare.
Avevano pensato di delocalizzare i capannoni degli imprenditori di Via De Gasperi per farci una pineta o chissàcosa. La delocalizzazione, tuttavia, non doveva essere senza "morti e feriti", considerato che era prevista la riduzione delle volumetrie degli impianti trasferiti. Erano previste, poi, tutta una ulteriore serie di interventi, che non avrebbero fatto altro che aggredire ancora i medesimi centri imprenditoriali. Per far fronte alle polemiche, avevano anche negato che si trattasse di un provvedimento vincolante, quasi come se fosse possibile realizzare una pineta a tratti...tra una impresa che non aveva aderito ed un'altra.
Ma non è finita qui. Avevano pensato di limitare le nuove importanti normative del Piano Casa
a tale area. Ciò impediva a coloro che si trovavano nell'area in questione di agire al fine di ristrutturare e reinvestire sulle proprie aree. Avevano previsto una limitazione in quella zona di Castellammare che più di ogni altra aveva bisogno di tale normativa. Così facendo, la sinistra stabiese aveva dimostrato, ancora una volta, di avere un pregiudizio ideologico contro il Piano Casa e contro le imprese stabiesi. In realtà la sinistra, da sempre, ha diomostrato di avere paura dello sviluppo e dell’incremento occupazionale che una norma come il Piano Casa può garantire.
Eravamo rimasti l’unica città del mondo, con una crisi occupazionale assurda, con giovani che sono costretti a lavorare in nero e per quattro soldi, che anziché incentivare l’impresa, la combatteva in ogni modo.
Ma oggi, nel consiglio comunale odierno, il Muro di Berlino finalmente è caduto. I nostri sforzi sono stati ripagati e non posso che essere soddisfatto del voto del Consiglio, che registra l'ennesima sonora sconfitta del Sindaco Vozza. Abbiamo evitato un danno impressionante allo sviluppo della città ed abbiamo salvato quello che resta dell’imprenditoria della zona.Ma soprattutto per la prima volta nella storia della città abbiamo implicitamente approvato un provvedimento liberale.
Ciò è un buon punto di partenza per Cambiare Stabia. Perché è già qualcosa. Ovviamente si tratta solo di un inizio e molto resta ancora da fare. Ora dobbiamo lavorare per rilanciare l’imprenditoria locale e l’occupazione. I presupposti ci sono.... IL MURO E' CADUTO!
Un ultima considerazione la merita quello che ha detto il Sindaco, secondo cui da ora si favorirà una speculazione edilizia. Ovviamente quando Vozza ha approvato la ristrutturazione del quartiere Savorito, dove sono stati cancellati 60 alloggi popolari per fare posto a 75 alloggi da destinare ai privati, questa non era una speculazione edilizia......bah!

di Antonio Sicignano

Castellammare - Il Consiglio Comunale boccia il Masterplan ed il Water Front


Sicignano (Pdl): “I nostri sforzi sono stati ripagati. Sono molto soddisfatto del voto del Consiglio questa è una sonora sconfitta del Sindaco Vozza”

CASTELLAMMARE DI STABIA. Al termine di un consiglio comunale durato oltre 8 ore e dopo una estenuante discussione, i consiglieri comunali, con un voto di differenza, hanno bocciato il provvedimento redatto dall’amministrazione Vozza ed oggetto di tante polemiche degli ultimi giorni, considerato che andava ad intaccare direttamente l’imprenditoria della zona di Via De Gasperi.

«I nostri sforzi sono stati ripagati. Sono molto soddisfatto del voto del Consiglio– spiega Antonio Sicignano, consigliere comunale del Pdl, tra più duri nel contestare tale provvedimento sia in consiglio comunale che negli ultimi giorni sugli organi di informazione – questa è una sonora sconfitta del Sindaco Vozza, che negli ultimi giorni al fine di difendere l’indifendibile aveva detto tutto ed il contrario di tutto. Abbiamo evitato un danno impressionante allo sviluppo della città ed abbiamo salvato quello che resta dell’imprenditoria della zona. Ovviamente – conclude Sicignano - si tratta solo di un punto di partenza e molto resta ancora da fare. Ora dobbiamo lavorare per rilanciare l’imprenditoria locale e l’occupazione».

Soddisfatto anche Ernesto De Simone, leader stabiese della Lega Sud- Ausonia. «E’ un voto importante, che ha tanti significati: da un punto di vista politico rappresenta l’ennesima sconfitta della sinistra stabiese e dal punto di vista economico sociale è una chiara determinazione in favore del rilancio della città»

venerdì 5 febbraio 2010

Caccia agli imprenditori!


Domani il Consiglio Comunale si riunirà in seconda convocazione per discutere del Mater Plan e delle limitazioni al Piano Casa. Si tratta di provvedimenti che vanno contro gli imprenditori della zona F, ovvero quella che si trova nella fascia compresa tra via De Gasperi e il mare.
In sostanza, quanto al Master Plan (o Water Front) vogliono delocalizzare queste imprese dalla fascia costiera per spostarle di fronte. Ciò per fare una pineta. La delocalizzazione, tuttavia, non sarà senza "morti e feriti", considerato che è prevista la riduzione delle volumetrie degli ipmianti trasferiti. CHi nega ciò racconta chiacchiere. Basta guardare le linee di indirizzo per la redazione del PUA, con riferimento alla zona F6, per leggere: “a tal fine nel PUA si dovrà prevedere l’obbligo di trasferimento degli immobili esistenti con la riduzione della volumetria al fine di favorire la decompressione dell’area”. Ed ancora: “ai proprietari di volumetrie legittime ricadenti in quest’area sarà, quindi, consentito il trasferimento dei propri diritti edificatori, adeguatamente ridotti, previa demolizione e cessione gratuita al Comune del suolo liberato”. Se non è espropriazione questa, allora qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali nuovi.
Quanto alle limitazioni al Piano Casa esse prevedono che tale normativa non si applichi per questa zona. Ciò impedisce a coloro che vogliono ristrutturare e reinvestire nell'area di agire in tal senso. In realtà, il piano casa predisposto da questa amministrazione è un provvedimento troppo debole, che non tiene conto della grave crisi occupazionale dei nostri giorni. Hanno previsto una limitazione in quella zona di Castellammare che più di ogni altra ha bisogno di tale normativa. Così facendo, la sinistra stabiese dimostra di avere un pregiudizio ideologico contro il piano casa ed hanno trovato questo stratagemma per impoverirne gli effetti. Con ciò, però, la sinistra conferma ancora una volta di avere paura dello sviluppo e dell’incremento occupazionale .
Sia ben chiaro: qua non è in questione se deve comandare la politica o gli imprenditori, ma il fatto che siamo l’unica città del mondo, con una crisi occupazionale assurda, con giovani che sono costretti a lavorare in nero e per quattro soldi, che anziché incentivare l’impresa, la combatte in ogni modo.
di Antonio Sicignano

Domani consiglio comunale sul Master Plan e Piano Casa.


“No alla seconda convocazione, altrimenti dimissioni cumulative dei consiglieri"
“Siamo l’unica città del mondo, con una crisi occupazionale assurda, che anziché incentivare l’impresa, la combatte in ogni modo”.


CASTELLAMMARE DI STABIA. «No ad escamotage che permettono di approvare provvedimenti importantissimi, come il Water Front e le modifiche al Piano Casa, senza una maggioranza» è quanto sostiene Antonio Sicignano, consigliere comunale del Pdl e vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania, in relazione al consiglio comunale convocato, in seconda convocazione, per la mattinata del 6 febbraio.

«Il Consiglio Comunale riunito in seconda convocazione - spiega Sicignano - opera una deroga alle consuete disposizioni in tema di maggioranze e permette l’approvazione di provvedimenti con un numero minore di voti. E’ necessario, tuttavia, che tale strumento, che serve solo per evitare un impasse amministrativa, non diventi un escamotage per far approvare provvedimenti, che altrimenti in prima convocazione non sarebbero passati, perché privi del consenso necessario.

Per questi motivi, questioni di opportunità politica, ma anche di democrazia, impongono che alcuni argomenti più sensibili non vengano approvati in seconda convocazione. Ciò, per evitare che una piccola minoranza possa poi decidere sul futuro di tutti. Di conseguenza, nel consiglio comunale di domani chiederemo che, come avvenuto con riferimento alla vicenda Terme, anche i provvedimenti sul MasterPlan e Piano Casa siano discussi in una riunione di prima convocazione».

In tal senso indurrebbe anche il regolamento comunale. «Senza considerare poi - aggiunge Sicignano - che l’art. 51 del regolamento comunale prevede che non possono essere discussi e deliberati, se non vi è la partecipazione della metà dei consiglieri, gli atti inerenti i programmi di opere pubbliche. Ed in questo caso, è oltremodo evidente che il PUC rappresenti un atto quantomeno equipollente a quest’ultimo».

Altrimenti dimissioni cumulative. «Se ciò non dovesse passare lancio un appello a tutti i consiglieri comunali di opposizione affinché ci siano dimissioni cumulative per bloccare i prossimi consigli comunali e per protestare contro gli atteggiamenti antidemocratici del Primo Cittadino, che ad 1 mese dalle elezioni vuole far passare importanti provvedimenti contro l’economia della città. Purtroppo una sola dimissione non basta per bloccare i lavori»
Conclude Sicignano: «qua non è in questione se deve comandare la politica o gli imprenditori, ma il fatto che siamo l’unica città del mondo, con una crisi occupazionale assurda, con giovani che sono costretti a lavorare in nero e per quattro soldi, che anziché incentivare l’impresa, la combatte in ogni modo».

giovedì 4 febbraio 2010

Sempre lì a sorvegliare la trincea!

Il Consiglio Comunale convocato per oggi in merito alla discussione sulle linee guida della privatizzazione delle Terme di Stabia è saltato di nuovo. Dopo una estenuante battaglia, che ci ha visti impegnati in prima fila, e dove - come ogni buona opposizione - le abbiamo tentate tutte per tentare di rinviare il dibattito, quando è stato affrontato l'argomento Terme è mancato il numero legale. Noi siamo andati via ed abbiamo lasciato la maggioranza sola. Se vogliono continuare in questa opera di antidemocratica opera di danneggiamento della città ...che lo facessero da soli.
Ma, nonstante il Sindaco faccia finta di niente, per non perdere la sua poltrona, da 3 anni la maggioranza di sinistra non esiste più. Ed infatti, non sono nemmeno riusciti a mantenere il numero legale. Così, il Consiglio Comunale è saltato. Ma, la cosa grave è che oramai nessuno si meraviiglia più. Vozza non ha una maggioranza, ma ritiene comunque opportuno ancora insistere in questa estenuante corsa a chissà cosa.......
Hanno tempo fino a martedì per convocare i Consigli Comunali. Sabato ce ne sarà un altro, in seconda convocazione, sul tema del Masterplan, Water Front e Piano Casa. Noi, comunque, siamo sempre lì a sorvegliare la "trincea"!
di Antonio Sicignano

Sicignano (Pdl): “dimissioni cumulative dei consiglieri di opposizione per bloccare il Masterplan e la privatizzazione delle Terme”


«Sul Masterplan raccontano solo chiacchiere. Sulle linee di indirizzo per la redazione del PUA si legge: “a tal fine nel PUA si dovrà prevedere l’obbligo di trasferimento degli immobili esistenti con la riduzione della volumetria al fine di favorire la decompressione dell’area”».

CASTELLAMMARE DI STABIA. «Dimissioni cumulative di tutti i consiglieri comunali di opposizione» è la proposta del consigliere comunale del Pdl, Antonio Sicignano, «per bloccare i prossimi consigli comunali e per protestare contro gli atteggiamenti antidemocratici del Primo Cittadino, che ad 1 mese dalle elezioni vuole far passare importanti provvedimenti come la privatizzazione delle Terme, il Masterplan contro gli imprenditori stabiesi e le limitazioni al Piano Casa».

Una proposta da attuare già durante il consiglio comunale del 4 febbraio 2010, convocato in merito alle linee guida sulla privatizzazione delle Terme di Stabia. «E’ in gioco il futuro della città – aggiunge - e l’opposizione ha il dovere di intraprendere iniziative forti finalizzate a difendere l’economica e l’imprenditoria della città. Con le dimissioni cumulative di tutti i consiglieri comunali di opposizione possiamo bloccare i prossimi consigli comunali e salvare la democrazia stabiese. Alla scadenza dei 5 anni di mandato, deve essere il popolo con le prossime elezioni a decidere il futuro della città, votando i propri referenti in base anche a tali indicazioni».

Quanto al Programma Integrato Più Europa aggiunge Sicignano. «Sul Masterplan raccontano solo chiacchiere. Basta guardare le linee di indirizzo per la redazione del PUA, con riferimento alla zona F6, per leggere: “a tal fine nel PUA si dovrà prevedere l’obbligo di trasferimento degli immobili esistenti con la riduzione della volumetria al fine di favorire la decompressione dell’area”. Ed ancora: “ai proprietari di volumetrie legittime ricadenti in quest’area sarà, quindi, consentito il trasferimento dei propri diritti edificatori, adeguatamente ridotti, previa demolizione e cessione gratuita al Comune del suolo liberato”. Se non è espropriazione questa, allora qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali nuovi»
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Ernesto De Simone, leader stabiese della Lega sud- Ausonia. «Stiamo vivendo – spiega - un momento molto difficile per la nostra città. E’ necessario fare fronte comune e lanciare segnali importanti contro questa mortificazione della città. Invito i consiglieri di opposizione ad un gesto di coraggio»

lunedì 1 febbraio 2010

Imprenditori stabiesi contro l’amministrazione comunale


Sicignano (Pdl): “Così facendo si mette una pietra tombale sull’imprenditoria della città”

CASTELLAMMARE DI STABIA. Imprenditori stabiesi contro l’amministrazione comunale. Una lettera firmata da 22 realtà imprenditoriali stabiesi, tra le più importanti del comprensorio, è stata recapitata in data 1 febbraio 2010 al protocollo comunale.

Scopo della missiva, scrivono gli imprenditori, tutti proprietari di aree che ricadono nella area nord della città, è di “far conoscere, con tutte le conseguenza pratiche e giuridiche che ne conseguono, che non aderiscono alla iniziativa del PIU EUROPA, ritenendola ancora una volta encomiabile per il lavoro e l’impegno politico profuso, ma priva di ogni significativa motivazione economica per i sottoscritti che sono chiamati ad operare”.

In realtà, al di là delle formule comprensibilmente moderate usate dagli esponenti dell’imprenditoria, ad essere oggetto delle lamentele degli stessi è il P.U.A., ovvero il Piano Urbanistico Attutivo, da elaborare nell’ambito del programma integrato Piu’ Europa e del Piano Casa, che dovrà essere votato nel prossimo consiglio comunale. Tale documento prevede, per tutti gli immobili ricadenti nella zona F6 (ovvero nella periferia Nord della città e precisamente in quella zona che va dalla caserma dei Carabinieri fino alla Marina di Stabia) una espropriazione di tutti gli immobili esistenti, con riduzione della volumetria al fine di favorire la decompressione dell’area.

Il tutto coordinato con la impossibilità di applicare alla medesima area le nuove norme del Piano Casa. Al fianco degli imprenditori e dei proprietari delle case è sceso in campo il consigliere comunale del Pdl, Antonio Sicignano, nonché vice presidente regionale dei Circoli della Libertà. «Per realizzare una pineta – spiega - vogliono espropriare alcune imprese stabiesi, come Ottone, Aprea Mare, Brancaccio, Barbella etc etc etc; oltre che molte abitazioni, tra cui il cosiddetto “palazzo dei tedeschi” ed anche il fabbricato dove è attualmente dimorata la Guardia di Finanza. Così facendo si perderanno 600 posti di lavoro e si mette una pietra tombale sull’imprenditoria della città. Per non parlare poi del deprezzamento che tali immobili subiranno dopo l’approvazione del Water Front: il giorno dopo chi vorrebbe vendere una delle abitazioni inserite nel piano non troverebbe alcun compratore.

Così anche gli imprenditori, non potranno più offrire i lori immobili per un eventuale mutuo o come garanzia di un’altra richiesta di finanziamento alle banche. E’ necessario, invece, agire in insieme ed unanimemente a tutti questi imprenditori, che hanno ancora il coraggio di investire in questa terra di camorra».

Quanto al piano casa, che si discuterà in consiglio insieme al Più Europa, aggiunge Sicignano. «E’ un provvedimento troppo debole, che non tiene conto della grave crisi occupazionale dei nostri giorni. Hanno previsto una limitazione in quella zona di Castellammare che più di ogni altra ha bisogno di tale normativa. Così facendo, la sinistra stabiese dimostra di avere un pregiudizio ideologico contro il piano casa ed hanno trovato questo stratagemma per impoverirne gli effetti. Con ciò, però, la sinistra dimostra ancora una volta di avere paura dello sviluppo e dell’incremento occupazionale»