giovedì 29 dicembre 2011
CASTELLAMMARE - Zurlo (Fli): “nel 2012 nuova stagione politica, elezioni amministrative più vicine di quanto si pensa”
venerdì 23 dicembre 2011
Castellammare – eletto Zurlo coordinatore Fli– “ora subito il terzo polo, poi le alleanze senza pregiudizi, anche guardando a sinistra”
«Sappiamo che, non essendo ancora partito il tesseramento di Fli – spiega il consigliere comunale Antonio Sicignano - non si sarebbe potuto provvedere all’elezione del coordinatore. Tuttavia, ringraziamo il coordinatore provinciale, on. Pietro Diodato, che ha concesso una deroga alla nostra città, in considerazione della necessità di strutturare quanto prima il partito, per consentirci di partecipare alla nascita del Terzo Polo in città. Il Terzo Polo rappresenta l’ultima alternativa per cambiare Castellammare, e noi - che abbiamo sempre contrastato negli anni scorsi i governi della sinistra e che ora ci battiamo contro questa pessima amministrazione di pseudo centrodestra - riteniamo di avere le carte in regola per garantire il cambiamento. Faccio quindi gli auguri al neo coordinatore eletto dalla sezione Fli di Castellammare, Massimiliano Zurlo, un giovane libero-professionista valido e capace, la cui elezione dimostra che il nostro partito è aperto ai giovani validi e a chi vuole lavorare per il cambiamento»
martedì 20 dicembre 2011
Castellammare – Commissione ambientale Sicignano (fli): “positiva convergenza Terzo Polo”
Venerdì, in occasione del brindisi di natale, tra i simpatizzanti del circolo stabiese di FLI, sotto l’egida del coordinatore provinciale on. Pietro Diodato, sarà nominato il coordinatore ed il direttivo.
CASTELLAMMARE DI STABIA. «Esprimo soddisfazione per l'elezione, da parte del consiglio comunale, del prof Mario Matrone a componente della commissione beni ambientali del Comune di Castellammare di Stabia. Ciò, anche perché, quella in commento, è stata la prima vera occasione in cui si è registrata, all'interno dell'assise consiliare, una convergenza dei voti del Terzo Polo» è quanto sostiene il consigliere comunale di opposizione Antonio Sicignano esponente di Fli.
«Ovviamente c’è ancora molto da lavorare, ma il fatto che il Terzo Polo sia già nato, quantomeno negli intenti e nella volontà degli amici esponenti dei partiti, già pilastro della coalizione in ambito nazionale, è un fatto significativo. Ciò, vuol dire che stiamo lavorando bene e spero si continui in tale versante per cambiare Stabia».
Intanto per venerdì, in occasione del brindisi di natale, tra i simpatizzanti del circolo stabiese di FLI, sotto l’egida del coordinatore provinciale on. Pietro Diodato, sarà nominato il coordinatore ed il direttivo.
sabato 17 dicembre 2011
CASTELLAMMARE - Sicignano (Fli): “bene udc, ora si costituisca il Terzo Polo per governare Castellammare”
mercoledì 7 dicembre 2011
Sicignano (Fli): “non al fuoco di fila contro i giovani consiglieri, la responsabilità del decadimento della politica stabiese è del Primo Cittadino”
“La cravatta antiquaqquaraqqua? La regalerò a Bobbio, non per offenderlo, ma per ricordargli che la politica è un'altra cosa da quella fatta finora“
CASTELLAMMARE DI STABIA «Ritengo un errore il “fuoco di fila” mosso contro i due giovani consiglieri autori del ripensamento sulla mozione di sfiducia al presidente del consiglio. La responsabilità del decadimento della politica a Castellammare, e della sua evidente mancanza di credibilità, non è di costoro ma del Capo della giunta che - da tempo - ha infuocato il dibattito politico e lo ha reso poco credibile. Ciò, abituandoci ad attacchi spregiudicati nei confronti di tutto e di tutti, con toni da osteria, poi puntualmente rimangiati il giorno dopo» è quanto sostiene Antonio Sicignano, consigliere comunale di opposizione, esponente di FLI
«Noi auspichiamo che a Castellammare si ritorni a fare politica, pur nelle contrapposizioni e nelle divergenze di opinioni. Per questo motivo, nei prossimi giorni ci attiveremo per la formale costituzione del Terzo Polo, unitamente agli amici rappresentanti dei partiti componenti la coalizione in ambito nazionale e ci faremo garanti di un ritorno alla politica».
Quanto alla “cravatta – antiquaqquaraqqua” indossata dal consigliere Sicignano durante il consiglio comunale della scorsa serata, commenta: “è una cravatta raffigurante personaggi della Disney. L’ho indossata per ricordare che alcune volte la maggioranza consiliare somiglia sempre di più ad un cartone di Walt Disney, con personaggi prestabiliti (tra cui molti paperino) e capovolgimenti di sorta, in cui ogni scontro poi si conclude sempre con un comico lieto fine: peccato però che a subirne le conseguenze è la nostra città”.
«Ho deciso – conclude - che la regalerò al primo cittadino per Natale, non per offenderlo (le offese non fanno parte della mia cultura) ma per ricordare che la politica, quella vera, è un'altra cosa, rispetto a quella fatta finora»
giovedì 10 novembre 2011
Sicignano (Fli): “smentisco mie aperture all’intesa dei moderati”
CASTELLAMMARE DI STABIA. “Smentisco una mia apertura in favore dell’intesa dei moderati. Nella mia missiva a Metropolis c’erano solo valutazioni politiche, magari implicanti giudizi favorevoli o meno su movimenti o altro, ma nessuna apertura a niente e nessuno” è quanto sostiene il consigliere comunale di Fli Antonio Sicignano.
“Su una cosa bisogna essere chiari: non me ne voglia nessuno, ma a mio avviso il Terzo Polo, che aspiriamo a costituire a Castellammare, non debba dimenticare di essere una coalizione nazionale, che, anche negli ambiti locali, prima di chiudere alleanze o fare aperture deve rispondere ai dettami nazionali, e quindi seguire eventuali alleanze nazionali con gli altri partiti di levatura nazionale e poi eventualmente dialogare con le civiche e le intese civiche”
“Tuttavia, si tratta di un giudizio prematuro, perché il Terzo Polo ancorché già nato a Castellammare, è ancora in fase evolutiva e dobbiamo impegnarci affinché prima di tutto esso si costituisca in maniera solida e forte. L’unica cosa certa è che esso garantirà l’emergere, anche a Castellammare, di una alternativa al passato ed al presente non roseo”
Lettera a Metropolis: caro Bonifacio, l'alternativa c'è ed è il Terzo Polo
alla c.a Direttore Metropolis
Gentile direttore,
quale consigliere comunale ed esponente di Fli, mi permetto di intervenire nel dibattito politico, accuratamente promosso dai redattori del suo quotidiano circa il ruolo che la nascente coalizione politica del Terzo Polo aspira a recitare del panorama politico stabiese.
E sono onorato di poter fare ciò dopo l’autorevole intervento dello stimatissimo amico Antonio Bonifacio, il quale nel corso di una sua “lettura” del momento politico stabiese ha formulato alcune considerazioni, anche sul Terzo Polo e Fli, che capisco, ma che non condivido. In realtà, io potrei sottoscrivere interamente il suo intervento, sennon per alcuni punti rilevanti che mi trovano assolutamente in disaccordo.
Innanzitutto, è bene gridare con voce alta che non è vero che l’opposizione a Castellammare non è stata costruttiva. Semmai è avvenuto il contrario. A Castellammare, a non avere un atteggiamento costruttivo non è stata l’opposizione, ma l’amministrazione ed il Primo Cittadino.
Tutti sanno, invero che io, ad esempio, quale esponente dell’opposizione di centrodestra, spesso ho fatto appelli all’apertura e spesso ho presentato progetti ed iniziative all’attuale maggioranza, affinché fossero promossi per il bene esclusivo della città: e mi riferisco, ad esempio, all’ordinanza sui parcheggiatori abusivi, che fu da me proposta e poi interamente adottata dal primo cittadino, oltre che seguita da una cortese telefonata fattami da parte dell’assessore al ramo.
In altre striminzite occasioni, poi, nel momento in cui si evidenziavano provvedimenti rilevanti per l’interesse della città, non ho esitato a votare anche a favore di iniziative della maggioranza. Stesso, ha fatto, in altre occasioni, anche l’opposizione di centrosinistra, oramai ingiustamente fatta diventare come caprio espiatorio, che, ad esempio sul progetto del Vesuvio in The World, da loro ritenuto rilevante, ha votato con la maggioranza.
Tuttavia, l’amministrazione ed il Primo Cittadino hanno sempre avuto un atteggiamento non affatto costruttivo, non solo rispedendo al mittente - molto spesso - ogni proposta dell’opposizione, sol perché era dell’opposizione, ma avendo, il più delle volte, un atteggiamento irriguardoso teso ad estromettere l’opposizione e a tenerla fuori dai vari problemi che si presentavano. E mi riferisco alla scorrettezza istituzionale di non invitare l’opposizione ad incontri rilevanti per il futuro della città o ad alcuni risibili dinieghi di accesso agli atti, ma anche a molto altro.
Non è vero, poi, è bene chiarirlo, che a Castellammare, c’è stata una opposizione “rissosa”. Sul punto, ho l’impressione che si pongono in essere troppe semplificazioni, in quanto è sotto gli occhi di tutti che invece succede una cosa ben diversa. Perché tutte le volte in cui si è acceso il dibattito politico stabiese è stato perché l’opposizione è stata fatta oggetto di “aggressione” (mediatica o politica) da parte del Primo Cittadino: e mi riferisco, su tutti, all’identificazione dei consiglieri comunali, che dopo un consiglio comunale avevano osato parlare con i giornalisti nell’aula consiliare; o ai vari comunicati stampa in cui si lanciavano strali ed offese nei confronti di tutti coloro che avessero avuto solo l’ardire di esprimere un parere contrario.
Bene, io sono il primo a sostenere che governare Castellammare sia una cosa molto difficile, ma proprio perché le cose difficili si vincono solo evitando il minimo errore, io credo che di tempo questo Sindaco ne abbia avuto fin troppo. Sia ben chiaro, a me dispiace dire ciò, perché, al di là dei ruoli ricoperti attualmente, io sono una persona seria e non sono abituato a dimenticare, ad esempio, che Lui Bobbio è stato un ottimo magistrato ed un bravissimo senatore. Ma, come sindaco, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e non a suo favore.
Tuttavia, a Castellammare - anche se, secondo me. il fondo non è ancora stato toccato interamente e ci aspetteranno momenti ancor più bui - credo che la situazione politica sia meno torbita di quella che sembra, perché finalmente un alternativa c’è e si chiama Terzo Polo. E posso garantire che noi ci metteremo la faccia per garantire che non sarà un ritorno al passato.
E sbaglia di grosso chi, come l’amico Antonio Buonifacio, non apprezza la presenza di Fli e del Presidente Fini nella medesima coalizione, atteso che, pur nulla togliendo agli altri autorevoli esponenti del Terzo Polo, è evidente come la presenza del presidente Fini è una garanzia affinché il Terzo Polo non sia un ritorno al passato, in persona della, pur autorevole, Democrazia Cristiana.
Quanto a Castellammare, invece, anche se al momento ci troviamo in una fase meramente costitutiva ed evolutiva, il Terzo Polo è già nato e rappresentato dalla buona volontà e serietà di tutti gli esponenti partitici che lo comporranno, a partire dall’Api, passando per il Fli, e fino agli autorevoli amici dell’Udc, con cui già abbiamo condiviso importanti premesse.
Personalmente, inoltre, non posso negare che, come Fli , guardiamo con favore anche alla nascente coalizione dell’intesa dei moderati, tuttavia crediamo che attualmente sia tremendamente prematuro accostare, in ambito locale, il Terzo Polo all’intesa dei moderati.
Ovviamente tutto è ancora “in fieri”, e noi oltre a non avere ambizioni personali, non abbiamo fretta, ed approfitto, pertanto, dell’occasione, per lanciare un appello “ a tutti gli uomini liberi e forti” di Castellammare affinché ci aiutino nella costituzione di una alternativa per il futuro di Castellammare. Ora lamentarsi non serve, Castellammare è una grande città e gli stabiesi sono un grande popolo, che non merita punizioni ma progresso e crescita. Lo dico anche all’amico Antonio Bonifacio, che sulle esperienze politiche ha molto da insegnare a tanti: “caro Antonio, vieni con noi ed aiutaci a creare l’alternativa con il Terzo Polo”
ANTONIO SICIGNANO
sabato 29 ottobre 2011
CASTELLAMMARE : API e FLI – “al via il Terzo Polo”
I movimenti politici cittadini dell’ API (Alleanza per l’Italia) e FLI (Futuro e Libertà per l’Italia), in data 28.10.2011, si sono riuniti al fine di concretizzare quanto già realizzato dalle segreterie nazionali di API – FLI – Udc e Mpa e pongono le basi per la costituzione in territorio stabiese della coalizione del “Terzo Polo”.
Siffatta scelta si rileva necessaria per affermare l’opportunità di offrire, anche in ambito locale, un alternativa ai tanti cittadini che non vogliono un ritorno al passato e che sono stanchi di questo sindaco incapace di risolvere anche un solo problema di questa città.
Consapevoli, inoltre, della necessità che - al fine di offrire una solida e valida alternativa ai cittadini stabiesi - partecipino al medesimo progetto anche le altre forze politiche, già pilastro fondante della coalizione del Terzo Polo nazionale (Udc e Mpa), si formalizza espresso invito a non indugiare oltre.
Io cambio l'Italia con il Terzo Polo
Gli italiani pretendono dalla politica un radicale cambio di stagione. Un cambio di governo, di sistema, di mentalità. I risultati delle elezioni amministrative, e l’alta affluenza ai referendum, non hanno lasciato spazio a dubbi. Ma è il grande pericolo che l’Italia corre con gli attacchi della speculazione finanziaria a dirci che nulla può più rimanere come prima. La debolezza strutturale del Paese e l’inaffidabilità della sua leadership, ci espongono ormai a rischi mortali. Perciò una decisa svolta nel governo del Paese non è più solo un’opportunità sulla quale discutere: è una vera e propria urgenza per evitare il declino della nazione. Più tardi se ne prenderà atto, più pesante sarà il rischio per il nostro futuro.
Il Terzo Polo ribadisce la strada maestra, già più volte indicata, per scongiurare il peggio: l’avvio di una nuova storia politica segnata dall’unità e dalla responsabilità nazionale. E’ questa l’unica chance, non a caso ripetutamente evocata dal presidente Napolitano, per affrontare, con la forza di un impegno comune di ricostruzione, i difficilissimi passaggi che ci attendono. Nessuna delle coalizioni bipolari in campo è in grado, da sola, con la vecchia illusione dell’autosufficienza, di affrontare l’insieme delle misure necessarie a risollevare il Paese. Il senso dello Stato delle opposizioni che, la scorsa settimana, hanno permesso di accelerare l’approvazione di una manovra che pure non condividevano (perché priva di progetto, farcita di nuove tasse e duramente punitiva per le famiglie) lo ha dimostrato. Solo un condiviso amore per il bene comune e per l’interesse nazionale può salvarci. Ora bisogna dimostrare che non si è trattato solo di una rondine. Che una nuova primavera italiana può cominciare.
Il Terzo Polo pone dunque una seria questione ai partiti di governo: il passo indietro del premier devono chiederlo solo le opposizioni? Non è ormai evidente a tutti che così l’Italia non ce la fa? L’attuale maggioranza potrebbe proporre un governo di unità con una diversa leadership, evitando così all’Italia altre perdite di tempo e indirizzandola verso l’unica strada di salvezza. Ma, se non riesce a farlo, meglio andare alle elezioni. Elezioni che aspettiamo sicuri di una nostra forte affermazione, decisiva per formare qualsivoglia governo.
Abbiamo alle spalle un ventennio sprecato. E davanti un decennio difficile. Perciò è urgente dar vita a una svolta politica: perché occorre mettere in campo un progetto, nuovo e condiviso, di modernizzazione del Paese e di definitivo rilancio del sud e del Mediterraneo. Il rigore di bilancio è un obbligo vitale. Ma esso deve sapersi coniugare con la necessità, altrettanto vitale, di riforme per la crescita. L’una “visione”, in assenza dell’altra condannerebbe comunque l’Italia. Da questo punto di vista facciamo nostra l’ “agenda Draghi”: l’insieme delle considerazioni e delle proposte elaborate dal nuovo presidente della Bce, nella sua ultima relazione alla Banca d’Italia che qui sintetizziamo:
- - No ai tagli lineari. Essi impediscono “di allocare le risorse dove sono più necessarie e penalizzano le amministrazioni più virtuose”. “occorre invece un’accorta articolazione della manovra, basata su un esame di fondo del bilancio degli enti pubblici, voce per voce, commisurando gli stanziamenti agli obiettivi di oggi, indipendentemente dalla spesa del passato”.
- - Una riduzione significativa delle aliquote fiscali sui redditi dei lavoratori e delle imprese.
- - Aiutare la patrimonializzazione delle piccole e medie imprese. L’obiettivo deve essere quello di “creare imprese più grandi, in grado di accedere efficacemente ai mercati internazionali”.
- - Innalzare, in tutte le fasce, i livelli di apprendimento tra i più bassi dell’Occidente, proponendosi un aumento del 10% dei laureati.
- . Approdare a un moderno sistema di concorrenza nel settore dei servizi di pubblica utilità, nel quale il cittadino sia più protetto.
- - Dotarsi con rapidità di un più moderno sistema di infrastrutture perché “incertezza dei programmi, carenze nella valutazione dei progetti e nella selezione delle opere, frammentazione e sovrapposizione di competenze, inadeguatezza delle norme sull’affidamento dei lavori e sulle verifiche degli avanzamenti producono da noi opere meno utili e più costose che altrove”.
- - Riequilibrare la flessibilità del mercato del lavoro, oggi concentrata nelle modalità d’ingresso, per superare il dualismo di tutela tra lavoratori a tempo indeterminato e precari che colpisce in modo radicale le giovani generazioni.
- - Incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Sono otto scenari che andrebbero immediatamente assunti da un governo che avesse a cuore l’interesse nazionale. Sono otto priorità che il Terzo Polo elegge ad orientamento della propria azione politica in campo economico e sociale.
Una visione su tutte le altre deve orientare l’azione delle classi dirigenti: il futuro dei giovani. Perché essi sono il futuro dell’Italia. Il nostro sta diventando un paese per vecchi (che peraltro litigano tra loro), lontano dalle moderne sensibilità ecologiche e non più in grado di garantire gli stessi standard di benessere e di felicità che i nostri padri hanno garantito a noi.
2) UN CAMBIO DI STAGIONE
Tutto ciò che sta accadendo in Italia dà sempre più ragione alle nostre previsioni. La stagione storica chiamata Seconda Repubblica consuma oggi il suo tramonto con un desolante fallimento: non ha trovato soluzione ad alcuno dei nodi costituzionali, politici, economici che bloccavano il Paese. 17 anni dopo, siamo ancora al punto di partenza. Ecco allora le ragioni dell’affacciarsi di una nuova crisi di sistema. La nostra azione è orientata su un chiaro obiettivo: uscire dalla Seconda Repubblica evitando qualsiasi genere di trauma all’Italia, in un momento assai delicato della sua storia. Ci siamo uniti per andare oltre l’insensata guerra tra berlusconismo e antiberlusconismo. Per evitare che il dopo-Berlusconi sia segnato da un nuovo pericoloso vuoto nella nostra democrazia. Perciò è nato il Terzo Polo: per fare in modo che, a differenza degli anni Novanta, la politica sia in grado di proporre una chiara via politica d’uscita dalla crisi di sistema.
Tutti noi, partiti dal centrodestra o dal centrosinistra, abbiamo pensato che, finita la guerra fredda, la nuova era bipolare avrebbe finalmente aperto la stagione di una compiuta democrazia occidentale. Ma tutti noi, abbiamo dovuto prendere atto che quello che si è insediato in Italia non è un vero bipolarismo. Un vero bipolarismo assegna all’alternanza la competizione sui programmi coltivando viceversa, con orgoglio, la condivisione dei valori che danno corpo all’unità della Nazione. Un vero bipolarismo, esalta la collaborazione tra i poteri, una comune concezione della legalità, una condivisa cultura istituzionale che diventa l’alfabeto civico del Paese, della maggioranza come dell’opposizione. Ebbene, è ormai purtroppo evidente che l’Italia é lontana anni luce da tutto ciò: siamo ormai una sorta di Repubblica insieme autoritaria e anarchica dove contrapposti populismi hanno colpito al cuore il senso dello Stato. Il bipolarismo italiano si è configurato come la forma politica di una nuova guerra civile ideologica.
Tutti crediamo nella democrazia dell’alternanza e nella sovranità del cittadino-elettore. Ma in nessuna terra ispirata dal costituzionalismo liberale chi vince diventa il padrone del Paese e chi perde, un nemico da piegare. Un vero bipolarismo occidentale è il nostro comune obiettivo. Il falso bipolarismo italiano è il nostro comune avversario.
Il berlusconismo è stato, nell’ultimo ventennio, il filo conduttore del bipolarismo. Esso ha significato per molti italiani la speranza di una modernizzazione del Paese. Ora l’illusione è caduta: tutti i più importanti progetti dell’era berlusconiana, la rivoluzione liberale, la riduzione fiscale, la modernizzazione delle infrastrutture, la centralità della piccola e media impresa, il primato del merito, si sono eclissati come stelle cadenti. Così il berlusconismo, da chance di rinnovamento, si è oggi trasformato nel più spinoso ostacolo alla modernità dell’Italia.
3) UNA VERA ALTERNATIVA
Ma la crisi di sistema, il cui epicentro è nella degenerazione del Pdl, ha finora trovato il suo interfaccia nell’immobilismo della sinistra. Perciò ci sentiamo di mettere in guardia il Pd dall’illusione che i recenti risultati elettorali consentano, con prematura euforia, di accomodarsi alla guida di una nuova “gioiosa macchina da guerra”. Il voto, infatti, non ha in nessun modo sciolto l’eterno nodo di Gordio della sinistra: quello tra riformismo e antagonismo. Anzi, per certi aspetti, come in molti hanno osservato, l’ha reso più acuto. Il Pd è certamente indispensabile per salvare l’Italia. Ma se insiste nell’immaginare “coalizioni bipolari” (e leggi elettorali) per le quali risulta inevitabile accordarsi con forze antagoniste, vuol dire che persevera nello stesso errore degli ultimi decenni. Dalle riforme costituzionali alla modernizzazione economica, dalla politica estera alle politiche sociali, le Unioni vecchie o nuove che siano, non producono riforme e governo, ma solo paralisi.
E’ ora che lo si capisca: noi non guardiamo al passato, coltiviamo il futuro. Tutto nel mondo sta cambiando ed é ora che un Grande Mutamento attraversi finalmente anche l’Italia. Appunto, un cambio di stagione. Di fronte a tale stretta storica il Terzo Polo si presenta con la chiarezza di tre stelle polari, ragioni e garanzia della nostra unità.
Siamo il Polo dell’unità nazionale.
Pronto a difenderla in ogni momento tornasse minacciata e pronto, in ogni caso, a combattere l’egoismo geografico della Lega. Ma soprattutto consapevole che, per preservarla, non basta la retorica celebrativa: essa, infatti, non è ancora compiuta. A 150 anni dalla nascita dell’Italia è arrivato il tempo della riconciliazione nazionale, della pacificazione di una terra che deve saper illuminare l’identità eccezionale della cultura e della storia ritrovando le ragioni di una convivenza ricca di valori condivisi.
Siamo il Polo della ricostruzione della Repubblica.
E’ saltato l’equilibrio previsto dalla nostra Carta. La rappresentanza delle assemblee elettive, dal Parlamento ai consigli comunali, è stata vilipesa e resa pleonastica. Le nomine delle oligarchie hanno destituito la sovranità popolare. La forza di innovazione e di filtro dei corpi intermedi è stata irrisa e schiacciata. Lo scontro con l’ordine giudiziario ha superato il livello di guardia. Il sistema è tutto da ricucire e riorganizzare e la politica deve fare numerosi passi indietro (non difendendo costi e privilegi che non hanno ragione di esistere). Perciò occorre un nuovo disegno costituente. Siamo il Polo che lavorerà per una riforma costituzionale finalmente condivisa.
Siamo il Polo di una nuova etica pubblica.
Polo della legalità, contro gli opposti estremismi dell’impunità e del giustizialismo, che in realtà si tengono per mano. Polo della vita per un buon uso della scienza e della ricerca, che non tradisca il diritto naturale. Polo del limite, contro gli eccessi della volgarità televisiva e mediatica, contro il dilagare dello sfruttamento dei corpi femminili e infantili, della caduta di ogni senso della vergogna. Polo della sobrietà negli stili di vita e nei comportamenti privati e pubblici. Polo del senso dell’autorità: ormai decaduto nella scuola, nella famiglia, nello Stato.
Il Terzo Polo è dunque un’alleanza di rinnovamento costituzionale, di modernizzazione liberale, di promozione sociale, di ricostruzione morale. Siamo la più concreta alternativa in campo per salvare e cambiare l’Italia.
Roma, 22 luglio 2011
sabato 22 ottobre 2011
Fli Stabia – «Bene Api, ora aspettiamo l’Udc»
“Siamo orgogliosi di poter affermare che Castellammare ha dimostrato affetto verso il consigliere Sicignano e l’on. Bocchino. Cosa che “altri” sicuramente non potranno mai dire”
CASTELLAMMARE DI STABIA. «Giudichiamo positive le parole dell’Api stabiese, ora aspettiamo l’Udc per dar vita anche a Castellammare al progetto di Terzo Polo, già concordato in ambito nazionale regionale e provinciale dalle segreterie di FLI, Udc e Api» è quanto scritto in una nota del Circolo stabiese di FLI.
«Tuttavia, non abbiamo fretta, sia perché noi siamo ancora in fase costituente, e sia perché il rispetto e la stima che abbiamo verso i nostri amici, tra cui l’Udc, ci impone di non forzare la mano a nessuno. Futuro e Libertà è un partito fatto di gente per bene, che ha come priorità la lotta al clientelismo, alla illegalità ed alla camorra; il tutto al fine di cambiare Stabia ed a Castellammare reciterà un ruolo da protagonista».
«A Castellammare non è successo altro che ciò che è già avvenuto in ambito nazionale, dove si è tentato di alimentare, sul nulla, la macchina del fango per colpire il leader più rappresentativo, con la speranza (tristemente fallita!) di annientare un movimento di cui si ha paura. Dispiace solo che, anche in ambito locale, non si è avuto nemmeno la dignità di lasciare al di fuori di tutto questioni personali e familiari estranei alla contesa politica. D’altronde, comprendiamo che quando non si ha nulla da dire….»
«Ringraziamo tuttavia i tanti cittadini, esponenti politici (anche parlamentari e consiglieri del Pdl) e delle istituzioni che ci hanno tenuto, al di là dei colori politici, a farci sentire la loro vicinanza e solidarietà, per le gratuite offese patite dal nostro consigliere Antonio Sicignano e dal vicepresidente nazionale del partito, on.Italo Bocchino. Siamo orgogliosi di poter affermare che Castellammare ha dimostrato affetto verso il consigliere Sicignano e l’on. Bocchino. Cosa che “altri” sicuramente non potranno mai dire».
«A Castellammare, poi, il Terzo polo esiste già ed è nelle menti di chi non vuole un ritorno al passato ed è stanco di questo sindaco incapace di risolvere anche un solo problema di questa città»
Comitato promotore Futuro e Libertà per l’Italia – Castellammare di Stabia