Sicignano (Cdl): «personalmente, trovo giusto ricordarlo con una strada cittadina anche a Castellammare, così come si dovrebbe fare per tanti altri eroi del nostro paese che oggi non hanno ancora un giusto riconoscimenti civico».
CASTELLAMMARE DI STABIA. «Domenica 26 aprile 2009, dalle ore 11:00 alle 13:00, in villa comunale a Castellammare inizieremo una raccolta di firme per dedicare una strada di Castellammare all’eroe nazionale Fabrizio Quattrocchi» è quanto dichiara Massimiliano Zurlo, responsabile dei giovani del Circolo della Libertà stabiese.
«Quattrocchi – spiega Zurlo – all’atto della morte, avvenuta ad opera dei terroristi islamici, ebbe il coraggio di sfidare i terroristi pronunciando la seguente frase: “adesso vi faccio vedere come muore un italiano”. Per questo, il Capo dello Stato gli conferì la medaglia d’oro al valor civile ed oramai lui è un simbolo per l’”eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, con cui affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese”». Aggiunge Zurlo: «con questa petizione chiediamo che anche Castellammare dia il suo contributo per ricordare questo importante gesto di un uomo ucciso solo perché italiano. Pertanto faccio un appello affinché non siano alimentate le solite polemiche ideologiche. Ogni morte merita rispetto e quando avviene in nome dell’Italia, attraverso importanti gesti, merita di essere ricordata».
Concorde sul punto Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del Circolo stabiese. «Quattrocchi – spiega – era stato condannato a morte dai terroristi solo perché, in quel momento, serviva un morto italiano e, nonostante ciò, nel momento della morte, dimostrò un eccezionale attaccamento ai valori della patria, tenendo alto il prestigio del suo paese. I giovani non possono non ammirare un tale comportamento e, personalmente, trovo giusto ricordarlo con una strada cittadina anche a Castellammare, così come si dovrebbe fare per tanti altri eroi del nostro paese che oggi non hanno ancora un giusto riconoscimenti civico».
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