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domenica 11 ottobre 2009

La riforma della Pubblica Amministrazione



10 ott - Una riforma ''in positivo'', pensata e voluta per ''dare dei piu' al Paese''. E' cosi' che il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta presenta la ''sua'' riforma, subito dopo il via libera definitivo ottenuto questa mattina dal consiglio dei ministri. Ed eccoli, snocciolati con compiacimento, i ''piu''' cui fa riferimento: ''piu' servizi ai cittadini, piu' scuola, piu' salute, piu' trasparenza, piu' mobilita', piu' soddisfazione dei cittadini clienti''.
Un complesso organico di 74 articoli per trasformare la P.A. da ''palla al piede dell'economia del Paese'' in un suo ''elemento di traino''. Una vera e propria rivoluzione per il settore con la meritocrazia che la fa ''da padrona'' (al 25% dei dipendenti piu' efficienti sara' corrisposto il 50% delle risorse accessorie) e con un ponte lanciato verso l'estero, dove i nuovi dirigenti saranno inviati per stage di 6 mesi. Tanto merito, dunque, ma non solo. Nella riforma c'e' anche attenzione alle performances al negativo, alle sanzioni, anche pecuniarie per i dirigenti poco diligenti e cosi' via.
TRASPARENZA - E' intesa come accessibilita' totale di tutte le informazioni concernenti l'organizzazione, gli andamenti gestionali, l'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali e dei risultati.
MERITO - E' l'asse della riforma, con l'attribuzione selettiva degli incentivi economici e di carriera, in modo da premiare i capaci e i meritevoli, invertendo la generale tendenza alla distribuzione a pioggia dei benefici che da decenni si verifica nella pubblica amministrazione. Il decreto, spiega la nota del ministero, fissa in materia una serie di principi nuovi: non piu' di un quarto dei dipendenti di ciascuna amministrazione potra' beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima prevista dal contratto, non piu' della meta' potra' goderne in misura ridotta al cinquanta per cento, mentre ai lavoratori meno meritevoli non sara' corrisposto alcun incentivo. La distribuzione tra le varie fasce puo' essere derogata dalla contrattazione collettiva integrativa entro limiti predeterminati. Inoltre vengono previste forme di incentivazione aggiuntive per le performances di eccellenza e per i progetti innovativi; criteri meritocratici per le progressioni economiche; l'accesso dei dipendenti migliori a percorsi di alta formazione.
PERFORMANCE - Il cittadino-cliente e' ora al centro della programmazione degli obiettivi, grazie alla customer satisfaction, alla trasparenza e alla rendicontazione; si rafforza il collegamento tra retribuzione e performance. Per rafforzare la cultura della valutazione e della trasparenza nelle Amministrazioni, si istituiscono una apposita Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrita' e Organismi indipendenti di valutazione, in ciascuna amministrazione. La Commissione predisporra' ogni anno una graduatoria di performance delle singole amministrazioni statali in base alla quale la contrattazione collettiva nazionale ripartira' le risorse premiando le migliori strutture e alimentando una sana competizione.
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E INTEGRATIVA - La riforma avvia un processo di convergenza con il settore privato prevedendo che il dirigente sia, quale rappresentante del datore di lavoro pubblico, il responsabile della gestione delle risorse umane e della qualita' e quantita' del prodotto delle pubbliche amministrazioni. Le nuove disposizioni creano inoltre un legame forte tra contrattazione decentrata, valutazione e premialita': in particolare, viene rafforzato, in coerenza con il settore privato, il condizionamento della contrattazione decentrata, e quindi della retribuzione accessoria, all'effettivo conseguimento di risultati programmati e di risparmi di gestione.
ARAN - Viene rafforzata prevedendo che il presidente sia nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previo favorevole parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il presidente rappresenta l'Agenzia e coordina il Comitato di indirizzo e controllo, composto da quattro esperti di riconosciuta competenza, con il compito di coordinare la strategia negoziale e di assicurarne l'omogeneita', verificando che le trattative si svolgano in coerenza con le direttive contenute negli atti di indirizzo.
DIRIGENZA - I dirigenti sono i veri responsabili dell'attribuzione dei trattamenti economici accessori in quanto ad essi compete la valutazione della performance individuale di ciascun dipendente, secondo criteri certificati dal sistema di valutazione. La nuova normativa valorizza dunque la figura del dirigente, cui attribuisce reali e concreti strumenti. Il dirigente sara' inoltre sanzionato, anche economicamente, qualora non svolga efficacemente il proprio lavoro. Viene promossa la mobilita', sia nazionale che internazionale, e vengono fissate nuove procedure per l'accesso alla dirigenza: in particolare, si prevede quello alla dirigenza di prima fascia nelle amministrazioni statali e negli enti pubblici non economici avverra' per concorso pubblico per titoli ed esami, indetto dalle singole amministrazioni per il cinquanta per cento dei posti disponibili annualmente, e che i vincitori del concorso saranno tenuti a compiere un periodo di formazione presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale.
SANZIONI E PROCEDIMENTI DISCIPLINARI - Si semplificano i procedimenti soprattutto attraverso l'estensione dei poteri del dirigente della struttura in cui il dipendente lavora, la riduzione e la perentorieta' dei termini, il potenziamento dell'istruttoria, l'abolizione dei collegi arbitrali di impugnazione e la previsione della validita' della pubblicazione del codice disciplinare sul sito telematico dell'amministrazione. Viene poi disciplinato in modo innovativo il rapporto fra procedimento disciplinare e procedimento penale; per i casi di false attestazioni di presenze o di falsi certificati medici sono introdotte sanzioni molto incisive, anche di carattere penale, non soltanto nei confronti del dipendente, ma altresi' del medico eventualmente corresponsabile. Per esigenze di certezza e di omogeneita' di trattamento viene definito un catalogo di infrazioni particolarmente gravi assoggettate al licenziamento, che potra' essere ampliato, ma non diminuito, dalla contrattazione collettiva. (asca).

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