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lunedì 3 maggio 2010

Ora "un patto sociale" per riportare le famiglie allo stadio


Sono contento ed emozionato per la promozione della Juve Stabia in Prima Divisione. Faccio i complimenti alla società, all’allenatore, alla squadra ed ai tifosi, che a Castellammare hanno sempre rappresentato il dodicesimo uomo in campo.

Sono sempre stato un tifoso attento e appassionato alle sorti della Juve Stabia, pur confessando che, da un po’ di tempo, non frequento più gli stadi di calcio. Negli anni scorsi, portavo spesso i miei figli allo stadio la domenica pomeriggio, ma poi ho smesso quando davanti ai miei occhi sono comparse scene da guerriglia, che con lo sport non hanno nulla a che vedere. Anche se, comunque, mi è stato riferito che a Castellammare nell’ultimo anno scene del genere non si sarebbero più verificate; però è evidente che oramai la fiducia delle famiglie verso gli stadi è ai minimi storici

Si dice che, in genere, le vittorie rappresentano un buon incoraggiamento ai cambiamenti importanti. Ebbene, credo allora che da questo importante successo si possa partire da Castellammare per promuovere un patto sociale tra tutti i protagonisti della realtà sportiva, unitamente all’ente comunale, con lo scopo di favorire un ritorno delle famiglie allo stadio. E’ necessario ritornare alle domeniche di sport e passione, abiurando la violenza e ricordando una passo di Martin Luther King Jr proprio sulla violenza.

“La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che da' vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica... Con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l'odio. Infatti la violenza aumenta l'odio e nient'altro... Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch'è già priva di stelle. L'oscurità non può allontanare l'odio; solo l'amore può farlo”.

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