Secondo indiscrezioni l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, avrebbe illustrato alle organizzazioni sindacali un piano a dir poco "drammatico", in cui si parlerebbe di più di 2.500 esuberi, con la chiusura degli stabilimenti di Sestri Ponente e Castellammare di Stabia, oltre al dimezzamento delle attività a Riva Trigoso.
Tuttavia, sembra, che in realtà l’obiettivo dell’azienda è un altro. Alle agenzie di stampa infatti fonti aziendali interpellate sugli sviluppi dell'incontro con i sindacati presso la sede di Confindustria. hanno specificato che: "Il piano industriale presentato oggi da Fincantieri non e' un 'prendere o lasciare'. Quella presentata oggi -sottolineano le stesse fonti - e' la fotografia realistica di una situazione drammatica e una crisi devastante del settore, non solo attuale ma anche di prospettiva. Con l'incontro di oggi - spiega ancora l'azienda - si apre una trattativa e l'auspicio e' che possa ''aggregare il maggior consenso possibile'' (Adnkronos).
Inoltre, come dimostra il documento trasmesso nei giorni scorsi all’azionista Fintecna, sembra che la Fincantieri voglia lavorare ad una trattativa con le organizzazinoi sindacali per arrivare ad un compromesso di 1.500 esuberi e la chiusura temporanea (tre anni) di Sestri Ponente.
Per Castellammare, dove da settembre si inizierà la realizzazione dei due nuovi pattugliatori di medie dimensioni per la Guardia Costiera, si parla - al fine di evitare la "morte certa" del cantiere - di una riconversione di una parte del sito in "Marina" adibita all'attracco di maxi-yacht diretti a Napoli e al loro eventuale rimessaggio/refitting (con ciò che ne consegue in termini di potenziale business data la possibilità di intercettare nuovi clienti e nuovi ordini per il segmento dei megayacht).
Antonio Sicignano
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