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martedì 13 dicembre 2011

Camorra, Sicignano (fli): “mancanza associazione antiracket in città, vulnus istituzionale”


Nessuno deve sentirsi offeso. Il modello Ercolano andrebbe esportato ovunque, in tutte le città, e specie al nord Italia

CASTELLAMMARE «La mancanza nella città di Castellammare di una associazione antiracket che possa coadiuvare le Forze dell’Ordine e la Magistratura nel loro già prezioso lavoro, proprio sull’esempio del c.d modello Ercolano, è un “vulnus istituzionale” che la politica deve contribuire a colmare quanto prima» è quanto sostiene il consigliere comunale Antonio Sicignano, esponente di FLI.

«E’ da tempo che noi chiediamo che si proceda in tal senso, non solo nell’ultima campagna elettorale quando con la nostra lista civica – nel caso di vittoria - ci proponemmo di istituire un assessore all’antiracket nella persona di un noto imprenditore antiracket, ma anche alcuni anni prima quando proprio in occasione delle festività natalizie inaugurammo il c.d. “brindisi della legalità” con il presidente dell’Associazione Antiracket di Portici, Sergio Vigilante, che per l’occasione si fece vedere in tutti i negozi del centro, ricevendo importanti sostegni, anche se solo verbali. Purtroppo però il pericolo che sull’argomento, a Castellammare, ci sia omertà è molto alto»

«Sia ben chiaro che nessuno deve sentirsi offeso, perché la richiesta di istituire una associazione antiracket non comporta alcun appellativo negativo di nessuna città. A mio personale avviso, il modello Ercolano andrebbe esportato ovunque, in tutte le città, e specie al nord Italia, in quanto con l’attuale globalizzazione del crimine, credo che nessuno possa sentirsi esentato»

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