«Lo
Stato intervenga sulla festa dei Gigli a Nola, riconducendo alla legalità la
manifestazione. Dinanzi alle denunce circa il pericolo di collusione, lo Stato
non può arretrare, specie quando esse riguardano ricorrenze religiose. Anche
perché nessuno dimentichi che abolire una ricorrenza, specie religiosa, è
sempre una sconfitta» è quanto chiede Antonio Sicignano, responsabile regionale
del dipartimento legalità, sicurezza e anticamorra di Fli Campania, a seguito
della denuncia del prete anticamorra don Aniello
Manganello che ha lanciato il pericolo di condizionamenti mafiosi e ha chiesto
l’abolizione della festa dei Gigli.
«La
denuncia di don Aniello Manganello circa l’inquinamento
mafioso che avverrebbe in occasione della festa dei Gigli a Nola rappresenta un
fatto coraggioso e importante. Ed anche sui «pellegrinaggi sospetti»
citati da don Manganello è ora che intervenga lo Stato. Non si può tollerare
che la criminalità si impossessi delle maggiori manifestazioni religiose della
provincia di Napoli, che devono essere tutelate»
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