E' sotto gli
occhi di tutti come la politica stabiese stia attraversando un
periodo di eccezionale "silenzio". E non mi riferisco solo
alle polemiche che hanno accompagnato la politica del passato (che –
sia chiaro - è un bene che siano finite!), ma al dibattito civile
circa i reali problemi della città: tra cui l'emergenza criminalità
ed il pericolo di connivenze tra politica e camorra. Di
questo (come di altri problemi seri) nessuno parla!
Eppure, sono
sempre più recenti i coraggiosi appelli lanciati dagli Organi
Istituzionali, circa il pericolo di connivenze tra la società
stabiese e le organizzazioni criminali.
Solo alcune
settimane or sono, secondo quanto raccontato da alcuni organi di
informazione locale, uno dei magistrati più importanti della DDA
napoletana, il dott. Filippelli, durante la requisitoria di un
processo, ha parlato di un profondo legame che lega parte della
società civile stabiese e la criminalità organizzata.
Ebbene, in
tutto ciò, perché la politica stabiese è silente e non parla?
Perché la politica locale non affronta un argomento di tale
importanza? Perché la politica stabiese, da sempre al centro di
polemiche sui rapporti controversi con esponenti dei clan, nel
momento in cui deve affrontare una tale problematica, si gira dall'altra parte?
Spero che qualcuno possa rispondermi!
Spero che qualcuno possa rispondermi!
In realtà,
l'unico argomento di cui talvolta si parla è rappresentato dal
dissesto finanziario, ma è un dibattito che non appassiona più di
tanto i cittadini: tutti sanno che tanto, in un caso come nell'altro,
a pagare i debiti del comune saranno sempre loro (anzi noi!).