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sabato 6 febbraio 2010

Castellammare - Allarme illegalità al rione San Marco


Sicignano (Pdl): “Ora basta, la situazione è insostenibile, è necessario adottare il pugno duro, con atti politici concreti.”

CASTELLAMMARE DI STABIA. «Cittadini stufi per il grave allarme illegalità che si respira nel quartiere San Marco» è quanto denuncia Carla Celentano (nella foto), presidente della sezione femminile del Circolo della Libertà di Castellammare e portavoce di un comitato del quartiere.

«Al rione San Marco la situazione è diventata insostenibile – spiega la sig.ra Celentano –. Vi è una vera e propria emergenza illegalità. Solo alcuni giorni fa – racconta - ho potuto assistere personalmente ad una vicenda incredibile. Mentre come da consuetudine mi avvicinavo per qualche attimo alla finestra per osservare fuori cosa succede, ho visto un uomo che rincorreva due ladruncoli su uno scooter, spinto da un senso di giustizia e la moglie che, mentre assisteva alla scena, veniva colta da un malore.

Ciò è inaccettabile anche perché la cosa grave è che questo episodio oramai rappresenta una routine per chi vive in via Cosenza. Chiediamo – conclude - l’adozione di provvedimenti urgenti per risolvere l’emergenza illegalità e mi rivolgo ai cittadini affinché abbiano il coraggio di dare voce alla propria coscienza per segnalare le continue violenze e soprusi di cui sono vittime quotidianamente».

Dello Stesso avviso Antonio Sicignano, consigliere comunale del Pdl e vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania. «Nonostante il grande sforzo posto in essere dalle forze dell’ordine –spiega – che lavorano in condizioni eroiche, oramai tutti si sono resi conto che la risposta offerta da questa amministrazione comunale a chi in città chiede più sicurezza è molto debole. La politica locale non è in grado di controllare la città ed in 5 anni, fuorché qualche telecamera piazzata qua e là, senza che abbia mai apportato a risultati concreti, non è mai stato fatto niente.

Ora basta, la situazione è insostenibile, è necessario adottare il pugno duro, con atti politici concreti. Ciò, coinvolgendo la città ed i cittadini a collaborare per la legalità»

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