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venerdì 5 febbraio 2010

Caccia agli imprenditori!


Domani il Consiglio Comunale si riunirà in seconda convocazione per discutere del Mater Plan e delle limitazioni al Piano Casa. Si tratta di provvedimenti che vanno contro gli imprenditori della zona F, ovvero quella che si trova nella fascia compresa tra via De Gasperi e il mare.
In sostanza, quanto al Master Plan (o Water Front) vogliono delocalizzare queste imprese dalla fascia costiera per spostarle di fronte. Ciò per fare una pineta. La delocalizzazione, tuttavia, non sarà senza "morti e feriti", considerato che è prevista la riduzione delle volumetrie degli ipmianti trasferiti. CHi nega ciò racconta chiacchiere. Basta guardare le linee di indirizzo per la redazione del PUA, con riferimento alla zona F6, per leggere: “a tal fine nel PUA si dovrà prevedere l’obbligo di trasferimento degli immobili esistenti con la riduzione della volumetria al fine di favorire la decompressione dell’area”. Ed ancora: “ai proprietari di volumetrie legittime ricadenti in quest’area sarà, quindi, consentito il trasferimento dei propri diritti edificatori, adeguatamente ridotti, previa demolizione e cessione gratuita al Comune del suolo liberato”. Se non è espropriazione questa, allora qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali nuovi.
Quanto alle limitazioni al Piano Casa esse prevedono che tale normativa non si applichi per questa zona. Ciò impedisce a coloro che vogliono ristrutturare e reinvestire nell'area di agire in tal senso. In realtà, il piano casa predisposto da questa amministrazione è un provvedimento troppo debole, che non tiene conto della grave crisi occupazionale dei nostri giorni. Hanno previsto una limitazione in quella zona di Castellammare che più di ogni altra ha bisogno di tale normativa. Così facendo, la sinistra stabiese dimostra di avere un pregiudizio ideologico contro il piano casa ed hanno trovato questo stratagemma per impoverirne gli effetti. Con ciò, però, la sinistra conferma ancora una volta di avere paura dello sviluppo e dell’incremento occupazionale .
Sia ben chiaro: qua non è in questione se deve comandare la politica o gli imprenditori, ma il fatto che siamo l’unica città del mondo, con una crisi occupazionale assurda, con giovani che sono costretti a lavorare in nero e per quattro soldi, che anziché incentivare l’impresa, la combatte in ogni modo.
di Antonio Sicignano

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