Nell’ultimo mese, nonostante un iter di 5 anni sensibilmente diverso, l’amministrazione comunale stabiese ha deciso di attribuire una accelerata impressionante al proprio agire, convocando il consiglio comunale, dal 15 gennaio al 4 febbraio, ben 6 volte (15 gennaio; 22 gennaio; 26 gennaio; 29 gennaio; 2 febbraio; 4 febbraio).
Molti di questi consigli comunali sono andati deserti, perché il Sindaco non ha più una maggioranza (in realtà non ce l'ha più da 3 anni) e la metà dei consiglieri ha ritenuto di far mancare il numero legale alle convocazioni consiliari sollecitate dal Sindaco.
Ciò è capitato soprattutto con riferimento all’approvazione delle linee guida sulla privatizzazione delle Terme di Stabia, dove il Sindaco, nonostante vari consigli comunali andati deserti, sulla scorta del noto brocardo “Non hai vinto, RITENTA”, tenta in ogni modo di propinare al Consiglio Comunale riunioni su riunioni, sperando in chissà cosa.
Per fortuna, una opposizione finalmente incisiva, così come parte della maggioranza più ragionevole, è riuscita a manifestare il proprio disappunto per tale agire, riuscendo a far rinviare, (una prima volta) per assenza del numero legale il consiglio comunale riunito in prima convocazione sulla vicenda Terme e (una seconda volta) quello riunito in seconda convocazione, considerato che tale metodologia di convocazione era illegittima per la tematica in oggetto (anzi, la seconda convocazione era solo uno stratagemma per approfittare di termini di votazione più bassi).
Io continuo a sostenere che dopo le note vicende degli ultimi mesi - a causa delle quali il comune stabiese ha conosciuto anche l’arrivo della Commissione di Accesso, finalizzata ad indagare su eventuali infiltrazioni della malavita organizzata - dalla politica locale ci si sarebbe aspettato, in attesa anche delle conclusioni dei commissari prefettizi, un atteggiamento responsabile.
Ciò anche in considerazione del fatto che appena il prossimo marzo ci saranno le elezioni amministrative ed improrogabili questioni di opportunità politico amministrativa, ma anche di democrazia popolare, impongono di lasciare alla maggioranza che uscirà dalle prossime urne di decidere su scelte rilevanti per il prossimo futuro della città.
Comunque domani c'è il terzo appuntamento, dove il consiglio comunale sarà riunito di nuovo in prima convocazione e di nuovo sulla questione delle Terme ed il Sindaco RITENTERA' (chissà per quanto ancora?) ciò che non gli è riuscito negli ultimi consigli....Chi gratta?
di Antonio Sicignano
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