Dopo l'ennesimo fatto di camorra avvenuto in territorio stabiese, quale consigliere comunale di opposizione, accolgo con piena
condivisione gli appelli lanciati sul tema da sua eccellenza Mons. Alfano, vescovo
della diocesi Castellammare - Sorrento, che ha chiesto alla città di manifestare
unità e coraggio contro la camorra, e
dal presidente Nicola Russo, illustre magistrato stabiese del Tribunale di
Napoli, il quale ha esortato maggioranza ed opposizione a confrontarsi su cosa
serve davvero a Castellammare.
Si
tratta di appelli sicuramente lungimiranti e perspicaci, che si segnalano non
solo per l’autorevolezza dei promotori, ma soprattutto per il merito e la
finalità delle questioni proposte, che chi scrive condivide in pieno. Pertanto,
trovare un terreno comune su fenomeni di contrasto alle organizzazioni
criminali è – ad avviso del sottoscritto -
non solo sacrosanto, ma addirittura doveroso.
Ebbene,
noi siamo disponibili ad intraprendere sul punto un discorso serio e, se la
maggioranza, o parte di essa, volesse intraprendere con noi un medesimo
ragionamento, troverà la nostra porta non solo aperta, ma addirittura
spalancata.
Le
nostre proposte sul tema sono note da tempo. Sono tre: 1. istituzione di una
associazione antiracket; 2. allontanare dalla politica chi ha avuto rapporti,
anche solo amicali, con esponenti della malavita; 3. istituire una commissione
consiliare anticamorra, tale da monitorare, con l’ausilio della magistratura e
delle forze dell’ordine, l’escalation malavitosa nella società, anche al fine
di trovare soluzioni politiche da apprestare.
Si
tratta di proposte precise, dettagliate e sicuramente non lunatiche. Così come
si è dimostrata, d’altronde, - è bene
ricordarlo - la proposta di adottare una ordinanza contro i parcheggiatori
abusivi, che proponemmo all’Amministrazione Comunale in data 28.8.2010 e che il
sindaco adottò nei primi giorni di settembre 2010, proposta che tanto bene ha
fatto alla città.
Orbene,
è ora che anche a Castellammare la politica faccia la sua parte sull’argomento.
Anche perché, al di là della comune ipocrisia, occorre ricordare che
l’esperienza insegna che, dove c’è la camorra, convive purtroppo un
inquinamento della vita democratica, essendo alto il rischio di condizionamenti
del voto, specie se amministrativo.
Pertanto,
c’è qualcuno che nella politica stabiese è disposto a sottoscrivere le nostre
tre proposte, su cui insistiamo da oltre un anno, senza mai ricevere un segno?
c’è qualcuno che, oltre noi, vuole che in città operi una associazione
antiracket? c’è qualcuno che, oltre noi, vuole allontanare dalla politica
locale chi ha avuto rapporti anche amicali con esponenti della malavita? c’è
qualcuno che vuole studiare il fenomeno malavitoso locale con una commissione
consiliare?
Bene,
se c’è qualcuno che vuole attuare queste iniziative, non deve fare altro che
contattarci, troverà proposta già scritte, studiate ed elaborate
dettagliatamente. L’impressione tuttavia è che quelli che ci contatteranno
saranno ben pochi, e ciò dimostra che forse a Castellammare - e nel dire ciò
non voglio alimentare polemiche politiche, non riferendomi a precise persone - la
camorra è molto più penetrante di quello che sembra.
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